SANTA LUCIA, MARTIRE DELLA LIBERTA’ (COME FABIO E COME LUCIANA)

Annunziata Lucia si è dimessa dalla Rai. Già lo fece quando occupava il ruolo di presidente della medesima. Le piace essere dura e pura anche se il curriculum riserva pagine non proprio trasparenti.

Con quella faccia un po’ così, di quelle che le sanno più di tutte, anche di se stessa, infastidita dalla presenza in studio o da remoto di figure per lei incomprensibili e inaccettabili, perché la democrazia, in casa Annunziata e affini, non prevede l’accoglienza delle periferie, quelle dell’ideologia diversa dalla sua che è unica, esclusiva, immacolata.

Per confortare tale sicurezza di pensieri e parole mi piace segnalare un episodio che ha visto la dimissionaria come protagonista raffinata. Il fatto risale all’anno scorso, edizione straordinaria del Tg3, grande adunata di manifestanti davanti all’ambasciata russa d’Italia, proteste per l’aggressione all’Ucraina e parole sentite e risentite del segretario che fu del Pd, Letta Enrico: ”Esprimo la solidarietà alla comunità ucraina in Italia, fatta da centinaia di migliaia di persone”.

Immediato il commento della Lucia passionaria e dimissionaria: ”e di centinaia di cameriere e badanti”, trovando conforto elegante nelle parole di Di Bella Antonio: “…e di amanti”.

Direi bene, no? Bella gente, diritta e dritta, pronta a non sporcarsi le mani (avendo collaborato con l’Eni, però) e a cavarsela sempre, anche con questo beau geste delle dimissioni, lei non ci sta, come lo Scalfaro dei bei tempi, lei ha capito che il giro del fumo, nero ovviamente, è più irrespirabile per chi ha polmoni sani e almeno così dice in giro. In giro prendendo la qualunque.

Prepariamoci alla celebrazione di una nuova martire: dopo la Luciana e il Fabio, ecco la santa Lucia alla quale tolsero gli occhi, già prevedendo che non avrebbe visto la luce della Rai.

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