SALVARE BAMBINI CON LA MAGLIA SANGUINOLENTA

È questione di “garra”, di cosiddetti, di machismo allo stato puro, di zebedei grandi come lo Zeppelin perché la guida è quel Diego Simeone, allenatore dell’Atletico Madrid per 24 dicasi 24 milioni netti all’anno, che appena può mostra in campo tutto il suo sapere in fatto di gonadi e dintorni. Poco importa che contro il Milan di Pioli abbia pensato solo a salvare la propria porta e a colpire di tanto in tanto con qualche ripartenza. Poco importa che il suo non gioco sia considerato gioco. Ma non è questo il punto.

Il punto sono quelle deliziose macchie di sangue sparse sulle maglie dell’Atletico, l’altra faccia di Madrid. E se il creativo non intendeva evocare il sangue, l’effetto resta comunque quello: i giocatori sembrano tutti usciti da una lotta alll’ultimo sangue. Trovata di marketing, e che diamine! Come si fa a non capirlo. Giocatori con le palle, pronti a versare sangue per la causa di Eupalla, per dirla con Gioanbrerafucarlo. Macchie di sangue a rimarcare la “garra”, la tigna, la tempra, la determinazione di una squadra che deve vincere una partita di calcio, ma per Simeone Diego e la sua società è chiaramente molto di più: è battaglia. È guerra.

Poi osservo meglio: sul fondo schiena della maglia a righe verticali biancorosse noto la scritta “Save the Children”. Sembra una trovata di Zelig, ma così non è. Si salvi chi può.

2 pensieri su “SALVARE BAMBINI CON LA MAGLIA SANGUINOLENTA

  1. Wanda Bayslak dice:

    La cosa che più mi colpisce, a parte ovviamente la “bruttura” della maglia, è caro Pier la tua frase che ricorda il grandissimo Gianni Brera. E penso che quei tempi erano belli, ma non torneranno più ahinoi!

  2. Giuseppe Argenti dice:

    Eh già il mondo di oggi . Oggi nessun elogio perché ha perso altrimenti tutti sul carro di chi ha le palle. Bah fiabe moderne.

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