Il punto sono quelle deliziose macchie di sangue sparse sulle maglie dell’Atletico, l’altra faccia di Madrid. E se il creativo non intendeva evocare il sangue, l’effetto resta comunque quello: i giocatori sembrano tutti usciti da una lotta alll’ultimo sangue. Trovata di marketing, e che diamine! Come si fa a non capirlo. Giocatori con le palle, pronti a versare sangue per la causa di Eupalla, per dirla con Gioanbrerafucarlo. Macchie di sangue a rimarcare la “garra”, la tigna, la tempra, la determinazione di una squadra che deve vincere una partita di calcio, ma per Simeone Diego e la sua società è chiaramente molto di più: è battaglia. È guerra.
Poi osservo meglio: sul fondo schiena della maglia a righe verticali biancorosse noto la scritta “Save the Children”. Sembra una trovata di Zelig, ma così non è. Si salvi chi può.
La cosa che più mi colpisce, a parte ovviamente la “bruttura” della maglia, è caro Pier la tua frase che ricorda il grandissimo Gianni Brera. E penso che quei tempi erano belli, ma non torneranno più ahinoi!
Eh già il mondo di oggi . Oggi nessun elogio perché ha perso altrimenti tutti sul carro di chi ha le palle. Bah fiabe moderne.