RIMPIANGENDO MARIO

di GHERARDO MAGRI – Ahimè, quanto rimpiangiamo quel drago di Draghi. La sua pallida controfigura francese ha appena fatto una figuraccia mondiale alla sua prima uscita ufficiale. Ha parlato in playback con le parole della sua collega tedesca Isabel, facendo crollare fragorosamente le borse. Per poi, qualche giorno dopo, correggere il tiro e rimangiarsi le dichiarazioni ad effetto. In sostanza è stata costretta a ripetere esattamente quanto fatto dal suo illustre predecessore: gli interventi bazooka a colpi di acquisti miliardari per aumentare la liquidità degli stati e sostenere l’economia, in particole quelle deboli.

Adesso, quasi tutti (a occhio non i tedeschi), evocano il Mario nazionale. La sua frase “whatever it takes” sta passando alla storia. Della portata almeno di “il potere logora chi non ce l’ha”, ma certamente con un taglio internazionale in più.

La traduzione in senso stretto è “ad ogni costo” anche se mi piace di più “tutto quello che serve”. In ogni caso, questa è una vera dichiarazione d’amore, altro che logore frasi di stampo monetario-finanziario.

Quante volte lo diciamo quando siamo innamorati? Una condizione speciale in cui non vediamo nessun vincolo, non vediamo e non consideriamo gli ostacoli insormontabili, le fatiche, la fredda logica. Una sola cosa ci interessa davvero: io ti voglio ad ogni costo, io ti amo e farò tutto quello che serve.

Abbiamo mosso le montagne per conquistarci la nostra amata, compreso magari anche terribili sforzi economici, ma ci siamo passati tutti. Almeno una volta nella vostra vita l’abbiamo detto, spero non dobbiamo compiere troppi sforzi di memoria. Anche con gli amici e con certi parenti ci comportiamo a volte così. Quando c’è un sentimento di mezzo, niente è impossibile.

Sono parole congeniali al nostro temperamento latino, capace di dare fondo alle proprie risorse quando è necessario. Siamo abituati a spremerci e cambiare registro per giuste cause. Forse per questo le culture nord europee, abituate più a programmare e rimanere sulle proprie posizioni in modo coerente sì, ma ostinato, faticano a capirlo. Non per niente hanno dichiarato guerra al nostro Mario, ma non per questo lui ha titubato o è indietreggiato.

Anzi, nel bel mezzo dei suoi provvedimenti choc, ha chiesto e ha ottenuto di parlare al Bundestag tedesco, per spiegare le ragioni delle sue iniziative.

Nessuno l’ha contestato – almeno in pubblico – in quella occasione. Un coraggio e una forza delle proprie idee fuori dal comune.

Cosa avrà pensato, prima di andare là, nella fossa dei leoni? “Io gliele canto lo stesso, whaterer it takes.”

2 pensieri su “RIMPIANGENDO MARIO

  1. giacomo buzzetti dice:

    La visione di Draghi è saggia e lungimirante come già è stata in passato la posizione di strateghi visionari che vedevano nell’aiuto a nazioni devastate dai conflitti mondiali l’unica via per pensare ad un mondo migliore.

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