REGIONE SICILIA, LOTTA ALL’INFLAZIONE: AGGIORNATI GLI STIPENDI AI CONSIGLIERI

Uno pensa che le istituzioni debbano remare decise e risolute, con la prua diretta verso le riforme giuste, quelle eque che hanno a cuore il bene comune, e sarebbe rassicurante saperle intente e concentrate.

Sta di fatto che non c’è giorno senza qualche smentita, qualche risoluzione che viene meno al mandato e che mortifica la nostra illusione.

Prendiamo la Sicilia ad esempio. Altissimo tasso di disoccupazione, i giovani non ne vogliono sapere di studiare e quelli che lo fanno hanno l’obiettivo di andarsene prima possibile. L’Inquinamento è ovunque, quello chimico in particolare, l’agricoltura è in crisi. La criminalità, più o meno organizzata, fa il resto, ma bisognerebbe parlare anche di sanità e di servizi pubblici e di chissà cos’altro.

La Sicilia è talmente bella che forse a qualcuno i problemi viene da scagliarli alle spalle delle coste, alle spalle del litorale, dove nel mondo delle idee si può stare bene con poco: due acciughe, un bicchiere di Grecanico, un po’ di quel pane meraviglioso che fanno lì da qualche parte e dove stanno i problemi?

In fondo per qualcuno può essere vero, in riva al mare può esserci tutto quel che serve e quel che non c’è prima o poi arriva, le persone, le onde, il vento, poi la morte, ma quella arriva ovunque e tanto vale attenderla con gli occhi languidi rivolti all’orizzonte.

Però i problemi ci sono e chi può negarlo? L’affanno c’è e il piacere dell’onestà rimane un bel titolo tra le pagine di Pirandello. Eppure è più facile per l’istituzione vedere di assestare i compensi e la forma, quelli e quella vien sempre facile aggiustarli, sistemare il dissesto è ben più difficile, verrà il giorno in cui qualcuno ci metterà mano, ma nel frattempo facciamo quel che si deve ed è giusto fare: ad esempio aumentare le indennità dei parlamentari regionali.

Questo comunica l’Ars, Assemblea Regionale Siciliana: «adeguamento secondo la variazione dell’indice Istat», «la legge prevede un adeguamento al costo della vita. Negli anni l’indennità e la diaria dei deputati hanno perso potere d’acquisto: finora, con l’inflazione poco al di sopra dello zero, non era stato necessario far aumentare i compensi dei deputati. Adesso tutto è rincarato».

Proprio così, adesso tutto è rincarato, ma solo per loro evidentemente. Quindi pronti e via, 890 euro lordi in più al mese, da 11.100 euro lordi al mese si passa a 11.990.

A questo punto avrei fatto cifra tonda, 12.000, che razza di spilorci. Evidentemente qualcuno ha voluto mettersi una mano sul cuore e giocare la carta della sobrietà, dieci euro non sono uno scherzo.

Tutto è rincarato ci dicono ed è sicuro che anche quel calicetto di Grecanico non te lo danno più a un euro e cinquanta, sfiora ormai i due euro, un po’ come la benzina. E come si fa allora con quelle indennità da fame, come si fa a non fare le riforme e a non intervenire sul dissesto con quelle paghette, quei quattro soldi?

Stava anche qui la culla della civiltà nostra, da qualche parte ben celata deve esserci ancora qualche traccia. Immagino in riva al mare, trascinata dal vento qua e là senza più fissa dimora, difficile da afferrare, ormai spaesata, certo non sulle poltrone dei parlamentari regionali.

I quali, è giusto che si dica, hanno approvato all’unanimità.

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