QUI LINATE, UN VOLO NEL MEDIO EVO

Il 21 giugno inizia l’estate, ma a Linate non lo sanno. Le 13 sono il classico orario di punta, ma a Linate ignorano anche questo. Quindi nella capitale finanziaria d’Italia, della moda mondiale, del mobile, del commercio, del business, del turismo, di tutto l’universo, l’aeroporto cittadino conserva il suo fascino di scalo di periferia, romantico e avulso dal ritmo pulsante della grande metropoli lombarda.

Alle 13 di martedì 21 giugno agli imbarchi di Milano Linate, tra il cancelletto d’ingresso e il gate di partenza, i nastri dei metal detector aperti sono… Scusate, al singolare. Il nastro aperto è uno. Uno.

Durata del camminamento (20-25 metri) per raggiungere il gate: tra i 40 e i 45 minuti. Per sbloccare la situazione non serve nemmeno la brillante intuizione di un agente di Polizia, Rambo con Rayban e zainetto, camminata da sfida allo sceriffo dell’OK Corral, il quale si rivolge con convinzione a uno smarrito steward addetto a centellinare i passaggi: “Che dici, ne faccio aprire un altro?”

Peccato. Non sale la protesta e nemmeno lo applaudono. La coda piano piano si ingrossa silente e sudata, ma dopo un’altra mezz’ora il nastro aperto è rimasto sempre e solo quello: uno. Uno.

Dall’aeroporto di Milano Linate, martedì 21 giugno ore 13, è tutto. Buon volo. Ovviamente il mio ha già annunciato ritardo.

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