QUESTA SANITA’ PERVERSA CHE UCCIDE PIU’ DEL KILLER MANGIONE

Non si spara, non si uccide, lo sappiamo, anche se in giro per il mondo non si fa altro. Noi, che siamo gente per bene e timorata di Dio, non spariamo e non uccidiamo, anche se per bene e timorati di Dio lo erano anche quelli che ora fanno fuoco.

Luigi Mangione è il nome dell’assassino di Brian Thompson, amministratore delegato dell’azienda statunitense di assicurazioni mediche UnitedHealthcare, e Luigi Mangione con ogni probabilità è più squinternato che paladino dei diritti dei più deboli, nonostante le dichiarazioni e i manifesti naif con cui prova a giustificare i suoi spari.

Luigi Mangione lo squinternato riesce però a far pensare a questo maledetto mondo che fa andare avanti solo quelli che riescono ad approfittare dei bisogni della gente. Vale per gli Stati disuniti d’America e vale per l’Italia ormai, dove da sempre siamo sudditi delle follie d’oltre oceano e infatti la sanità privata è la nuova frontiera non dichiarata. Almeno laggiù, nel far west, riescono a essere sfacciati e diretti, te lo dicono in faccia che se non hai i soldi devi patire ed eventualmente morire. Qui invece siamo ipocriti e subdoli, è il nostro pedigree, ti seducono con belle formule, con la bella sanità punto zero e poi ti ritrovi a capire da solo che anche qui devi patire. Ed eventualmente morire.

Non subito, non per direttissima, ma piano piano ci stiamo arrivando, anche perché le statistiche raccontano che le persone povere sempre più spesso decidono di aspettare, di non farsi curare, di non fare esami, perché non possono permetterselo, non per altro. Poi uno dice che sei passatista e ha pure ragione.

Una delle idee squinternate di Luigi Mangione è che il valore in Borsa di UnitedHealthcare è cresciuto, ma non l’aspettativa di vita negli Stati Uniti. Da queste parti stiamo meglio solo in virtù della nostra storia e dei valori dei nostri padri fondatori, che a tutti i costi avevano voluto che la Repubblica tutelasse la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisse cure gratuite agli indigenti.

Sarebbe l’articolo 32 della nostra Costituzione, ma comincia a essere acqua passata naturalmente, le cose cambiano.

Di Luigi Mangione si sa tutto e niente, circola di tutto in rete. Una certezza è la provenienza da una famiglia ricca e di fatto un bisogno e un’urgenza inesistenti, e questo per certi versi lo rende più curioso. Perché battagliare per una cosa che a te non serve? Magari invece è solo follia e solo la nostra speranza lo vorrebbe un po’ consapevole e non fuggitivo, lì, fermo e immobile a spiegare le sue motivazioni.

Uccidere una persona è una cosa sconvolgente, ma se si uccide un innocente non ci sono seguaci ed emulatori. Dopo l’omicidio di Brian Thompson la gente comincia a vestirsi amico di SuperMario (Luigi il suo nome…) nelle manifestazioni.

Le compagnie americane assicurative vivono quotidianamente basandosi sul motto “deny, delay, defend-depose”, rispettivamente “negare”, “ritardare” e “difendersi-deporre”. Sta a significare che in caso di controversia nei risarcimenti bisogna innanzitutto negare, prendere tempo e poi eventualmente deporre e difendersi, pur di non rifondere. Servirebbe solo che chi ha potere operasse per il giusto e non solo per la ricchezza.

Le uccisioni sono azioni barbare, ma le truffe autorizzate e approfittare della povera gente non lo sono altrettanto?

Qualcuno evoca la Rivoluzione francese, saltavano teste e ora diciamo pazienza, a qualcosa è servito. Qui ancora non siamo all’eversione, ma l’istigazione si sta facendo implacabile.

Non si spara e non si uccide, lo sappiamo bene, ma sappiamo bene che si può uccidere anche senza sparare. Basta negare un esame, una visita, un accertamento, basta starsene lì con le mani in mano, senza nemmeno la polvere da sparo sulle dita.

E poi magari mostrare stupore.

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