QUELLA VITTORIA CHE NON FA NOTIZIA

di PIER AUGUSTO STAGI – È una bella notizia, che in periodi come questo potrebbe anche essere balsamo per i nostri cuori. Una notizia che parla di un uomo – solo uno – quindi forse troppo poco per essere trasferita agli onori delle cronache, piene zeppe in questi giorni di storie più o meno belle di atleti che si stanno impegnano ai Giochi di Tokyo. Cronache sui No-Vax e i No-Pass, sui contagi in aumento e i costanti bisticci scientifici tra virologi. Di questa notizia, invece, solo qualche breve cenno in cronaca, delle piccole brevi, al limite della visibilità. Anche su internet non si sono sprecati, forse perché avrebbe necessitato di qualche tweet illustre, di Fedez o consorte, di Ricky Tognazzi o consorte.

La notizia riguarda la vittoria di Riccardo Cristello, il dipendente licenziato per un post su facebook sulla fiction di Sabrina Ferilli, Svegliati amore mio, che trattava temi sull’inquinamento industriale, per la regia di Simona Izzo e Ricky Tognazzi, in onda su Canale 5.

Il licenziamento era avvenuto ad aprile. Riccardo Cristello, tecnico del controllo costi, dopo una sospensione dal lavoro di 5 giorni con divieto di accesso in stabilimento, era stato licenziato da ArcelorMittal. La società aveva ritenuto offensivo e denigratorio verso l’azienda e i suoi dirigenti un post che lo stesso Cristello aveva postato sulla propria bacheca social, relativo alla fiction. Il dipendente aveva invece dichiarato di non aver voluto offendere l’azienda, ma di aver solo condiviso, sul proprio profilo personale, un post che invitava a vedere la fiction che aveva come narrazione un’acciaieria che inquina e una bambina ammalata di cancro per le emissioni di questa azienda. Storia che presentava molte analogie col caso Ilva, ma che non faceva il minimo riferimento né a Taranto, né tantomeno alla ArcelorMittal.

Il Giudice del Lavoro, Giovanni De Palma, ha disposto quindi per l’immediata reintegrazione di Riccardo Cristello, condannando di fatto la Acciaierie D’Italia spa, ex Ilva ed ex ArcelorMittal Italia, sulla base del fatto che «la sceneggiatura della serie tv in parola riecheggi una vicenda temporalmente collocata agli inizi degli anni 2000 e che la gestione del centro siderurgico di Taranto sia stata nel tempo affidata ad una pluralità di soggetti giuridici e soltanto a far data dall’anno 2018 ad ArcelorMittal s.p.a., oggi Acciaierie Italia s.p.a. Al contempo, vi è prova documentale delle recenti pubblicazioni di ricerche scientifiche sulla maggiore incidenza delle malattie oncologiche nella popolazione minorile tarantina, delle inchieste giudiziarie condotte dalla Procura della Repubblica di Taranto nei confronti delle “vecchie gestioni dello stabilimento”, nonché delle manifestazioni di denuncia dei decessi in età pediatrica a causa di tumori, più volte organizzate nella città ionica».  Per il giudice, «il licenziamento impugnato è da annullare per insussistenza del fatto contestato».

Gli appelli e la solidarietà in favore di Cristello erano arrivati anche dal mondo dello spettacolo, da Ricky Tognazzi e Simona Izzo, registi dell’opera Tv andata in onda su Canale 5, e dalla stessa Ferilli, che aveva offerto anche il suo sostegno economico al lavoratore. I giornali all’epoca ne avevano dato piena contezza, di questa vittoria quasi nulla. Forse perché le redazioni sono impegnate in questi giorni a render conto di altre vittorie.

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