Le campagne antirazzismo, gli slogan, i gesti dei pugni chiusi in ginocchio, le belle parole come integrazione e tolleranza: in fumo, là dove finiscono i vani insegnamenti della storia, là dove finiscono le nostre speranze di pace, là dove si perdono le buone intenzioni e la fuliggine insozza l’animo umano. Fumo.
La Germania, l’ultimo Paese del mondo che potrebbe permettersi retaggi sulla razza e le diversità, non solo non ne è uscita, ma c’è dentro ancora fino al collo. Perché non è solo il ripugnante sondaggio dell’emittente statale ARD a certificarlo, ma il 21% della popolazione che ha risposto sì alla sua domanda: “Vorreste vedere più giocatori bianchi a rappresentare la nostra Nazionale agli Europei che stanno per cominciare?” Intelligente rovesciamento di un quesito che, in origine, avrebbe tranquillamente potuto essere: “Vorreste meno neri in Nazionale?”, magari buttandoci lì un “negri” al posto di “neri”.
La stroncatura, molto apprezzabile, è ancora una volta però soltanto verbale. Prima Joshua Kimmich, centrocampista del Bayern Monaco, ha parlato di “assurdità, perché la diversità in Nazionale è un aspetto positivo”. Poi ha calcato la mano il C.T. tedesco Julian Nagelsmann: “E’ un sondaggio gravemente razzista, sento che dobbiamo svegliarci. Molte persone ora in Europa sono dovute fuggire, alla ricerca di un posto sicuro. Questa domanda è folle: sono state costrette a fuggire a causa di guerra, oppure fattori economici, disastri ambientali, esseri umani che semplicemente vogliono essere accolti. Noi in Germania stiamo andando molto, molto bene in questa direzione, ma quando ascoltiamo qualcosa del genere, penso sia pazzesco chiudere un occhio”.
La genesi del sondaggio risulta ancora più aberrante, sancisce l’ennesima sconfitta di una bella fetta di umanità: era stato commissionato dalla tv WDR, un’affiliata locale della ARD che trasmette nel Land della Renania Settentrionale-Vestfalia: era stato realizzato per un documentario intitolato “Unità, giustizia e diversità: la Nazionale tra razzismo e identificazione”, che andrà in onda mercoledì 5 giugno. Dal sondaggio era emerso inoltre come il 17 per cento degli intervistati non fosse contento del fatto che l’attuale capitano della Nazionale di calcio, İlkay Gündoğan, abbia origini turche!
Karl Valks, responsabile dello sport della WDR, ha spiegato che – nel corso delle riprese del documentario – in diverse interviste alcuni cittadini tedeschi avevano sostenuto che in Nazionale ci fossero pochi giocatori bianchi: “Non volevamo semplicemente riportarlo in modo aneddotico, ma basandoci su dati solidi”, ha detto Valks spiegando la decisione di commissionare il sondaggio. “Noi stessi siamo sgomenti che i risultati siano come sono, ma sono anche un’espressione della situazione sociale della Germania di oggi”.
Un bello sfregamento di polpastrelli sul vetro, niente da dire. Abbiamo semplicemente fatto il nostro dovere è sempre un bell’alibi dietro cui ghignare beffardi. Abbiamo denunciato un fatto reale è altrettanto astuto per giustificare un cinismo strisciante. La razza ariana è stato un bel vessillo da sventolare per 20 anni in nome della purezza, rispolverare quella bandiera per qualche lettura in più e un po’ di pubblicità è uno stratagemma politicamente scorretto, ma efficace. Affari della costituzione tedesca, dell’etica, dell’Ordine dei Giornalisti di quelle lande, che interessano poco chi è più disgustato, in realtà, davanti a quel 21% che vorrebbe meno negri e di quel 17% che non sopporta nemmeno un turco.