Nel Paese in cui è diventato trendy il pestaggio spietato di medici e infermieri, improvvisamente ascoltiamo un uomo distrutto dal dolore che pronuncia con fatica immane e voce rotta queste parole fuori dal mondo: “Sono qui per ringraziare il reparto dell’Ospedale del Mare per la professionalità, la disponibilità e soprattutto l’umanità dimostrata. Quando ci hanno detto di venire a Napoli avevamo qualche pregiudizio, inutile negarlo. Invece qui hanno dimostrato tanta competenza e tanta umanità. Medici e infermieri devono essere orgogliosi di quello che sono. Sono qui soprattutto per ringraziare loro. Sono entrati nel mio cuore”.
L’uomo che parla con fatica straziante, come dovesse tirarsi dietro tutto il peso e tutto il dolore del mondo, non pronuncia questo grazie perchè gli hanno tolto i punti di una ferita senza fargli male. O perchè gli hanno somministrato un vaccino senza tempi di attesa. E’ un padre sfinito, è il padre di Chiara Jaconis, la ragazza colpita in testa da un vaso mentre passeggiava col fidanzato per i Quartieri Spagnoli, morta dopo una dura lotta dei medici per salvarla.
Il papà Gianfranco non ha più fiato per respirare, la sua adorata ragazza è vittima dell’incidente più incredibile, ma da qualche parte trova la forza per andare controcorrente, esaltando i medici e gli infermieri che hanno subito con lui la peggiore delle sconfitte, il più tremendo dei fallimenti.
Molti di noi si chiederanno se stia davvero parlando della sanità italiana, della sanità campana. Ma per quanto ciascuno possa fare mente locale su tante frustrazioni e su tante umiliazioni subite in giro per ospedali, a maggior ragione queste parole risuonano nobili e consolanti. L’Italia di Jaconis che non ha bisogno di distruggere un pronto soccorso per sfogare il proprio dolore, l’Italia che non cerca un capro espiatorio in camice bianco, l’Italia che sa riconoscere l’umanità di chi svolge bene la propria missione, questa Italia vive ancora e per fortuna fa ancora sentire la voce.
Tra i tanti modi che aveva per salutare la sua Chiara, questo padre ha scelto il più coraggioso. A lui non solo i medici e gli infermieri di Napoli dovrebbero essere grati, ma tutta l’Italia seria che non fa più notizia. Il signor Jaconis, senza vagare per talk-show rabbiosi, è il grande testimone di un altro mondo e di un altro modo.
Caro Cristiano,
giusto ricordare le parole di quest’uomo esemplare. Apparentemente era una notizia minore, la giovane figlia è morta in modo assurdo ed ingiusto durante pochi giorni di vacanza nella mia città e quest’uomo, lasciando per sè il dolore, la disperazione e la rabbia riesce a trovare parole di gratitudine per i medici. Una grande lezione di vita e di civiltà.