Per un appassionato di calcio andare allo stadio rappresenta ogni volta un’emozione indescrivibile, preceduta da una nottata insonne a pensare ai brividi scatenati dal proprio inno, al boato di un gol, all’avere a pochi metri di distanza il proprio beniamino sudato e in preda all’adrenalina.
Arriva il gran giorno, ti alzi ancor prima che suoni la sveglia, ti lavi i denti, fai colazione, metti le ultime cose in valigia, afferri i biglietti e vai spedito verso il taxi che ti aspetta sotto casa per portarti in aeroporto.
Giungi a destinazione, ti sistemi in hotel e ti riposi prima del grande evento; nel frattempo l’ansia sale e, con essa, l’eccitazione per il grande momento. La tua squadra, i tuoi idoli, presto saranno sotto ai tuoi occhi nel vero senso del termine.
Arrivi allo stadio, esibisci ciò che devi esibire, entri, scatti qualche selfie e subito dritto al posto assegnato. Ti siedi ma non vedi niente: una colonna – parte strutturale del tetto – copre la tua visuale. 60 euro per ammirare un vistoso palo di fronte al proprio seggiolino. E’ ciò che è successo ad un tifoso polacco che ha deciso di seguire in Germania la sua nazionale ad Euro 2024.
Il fatto si è svolto all’Olympiastadion di Berlino e la foto scattata al tifoso con il palo di fronte ha fatto il giro del mondo, con tanti a riproporre la storica citazione di Fantozzi “Scusi, chi ha fatto palo?”. Se a questo ci aggiungiamo anche che la sua Polonia, con le sconfitte rimediate contro Olanda e Austria, è già stata eliminata dalla competizione, direi che il ragazzo non avrà un bel ricordo da custodire. Se non altro, il palo gli ha coperto lo strazio.
Pare comunque che queiquei non sia stato l’unico a dover fare i conti con questo assurdo disagio. Comprendo l’utilità di tali colonne, ma bastava non assegnare ai paganti i seggiolini con la visuale ostruita. Immagino non sia stato bello pagare 60 euro e non riuscire a vedere la partita con comodità. Possiamo dirlo: il tifoso ha proprio preso un gran palo.