La vicenda estiva che vede ancora una volta protagonista Morgan ha qualcosa di sinistro e illuminante. Da una parte la vittima, la cantante Angelica Schiatti, dall’altra il genio incompreso di Morgan, al secolo Marco Castoldi. Da una parte un giudice, una giudice, dei giudici, la giustizia che attende, e dall’altra sempre Angelica Schiatti, oggi compagna del collega Calcutta, che denuncia il suddetto Morgan per minacce, stalking e “revernge porn”. Poi c’è lei, non i social, non i colleghi e il grande mondo dello spettacolo che probabilmente sa ma tace: c’è Selvaggia Lucarelli, che ancora una volta facendo la giornalista (altro che social), raccogliendo elementi e atti, spiattella tutto su “Il Fatto Quotidiano” e apre le acque, che oggi sgorgano libere e pure, su tutti i quotidiani nazionali.
«Mi sento molto sola e abbandonata dalle istituzioni», ha detto e ripetuto in questi anni Angelica, che ha un unico torto, non essere stata ancora aggredita fisicamente, come molte donne che hanno gridato aiuto, ma si sono prese delle fanatiche, senza avere risposta. Da quattro anni attende un processo nato da una sua denuncia. «Questa mia è la condizione di una donna che trova il coraggio per denunciare in Italia, che cerca di difendersi e tutelare la propria dignità e che non dovrebbe MAI essere lasciata sola», prosegue Angelica.
Tutto è nato da un’amicizia decennale e poi finita come può capitare tra coppie, quando Angelica decide di lasciare Morgan: apriti cielo. Sarà un artista, sarà anche un intellettuale, un libero pensatore, ma la reazione è da maschio alfa dominante che non accetta d’essere contraddetto, figurarsi respinto e scartato. Nel maggio del 2020 Angelica lo denuncia per stalking e ottiene il «codice rosso».
Un primo rinvio a giudizio per Morgan arriva dalla Procura di Monza nel 2021, ma per questioni di competenza territoriale il fascicolo si sposta a Lecco. Anche qui la Procura arriva, nell’ottobre 2023, al rinvio a giudizio di Morgan. Il giudice cerca di appianare le cose proponendo con un accordo fra le parti che non arriva, che la parte lesa non accetta.
E qui arriva lei, Selvaggia Lucarelli, che svela sul “Fatto Quotidiano” le carte processuali. Non solo i messaggi insistenti e minacciosi (per Morgan autentiche «poesie»), ma anche video erotici di lei fatti girare in chat su whatsapp e corredati di offese («una troia che ha fatto la troia perché è troia e sa fare solo la troia»). Si viene anche a sapere che nell’estate del 2021 Morgan arriva addirittura ad assoldare due siciliani che dovrebbero andare a rapirla a Bologna, a casa del fidanzato, il cantautore Calcutta. «La vicenda più grave risale all’estate del 2021 – ha rivelato la Lucarelli -. Morgan, dietro compenso, ingaggia due ragazzi siciliani conosciuti online, di cui uno pregiudicato, (M.R. e L.P.), per pedinare Angelica e il suo nuovo compagno. Chiede ai due “di portargliela”, perché “ho bisogno di svuotare le palle” e li invita a tirare un pugno in faccia a Calcutta». Poi c’è tutta una serie di aforismi che nemmeno Oscar Wilde: «Ehi piccola merdina secca. Quando il tuo piccolo cazzo non verrà più succhiato dalla mia donna te lo metterà in culo quello di un negro gigante».
Il bello o il brutto di questa vicenda che dura da quattro anni è che Warner Music, Rai, XFactor e via elencando non hanno negato un contratto a Morgan. Solo nelle ultime ore, dopo la denuncia di Selvaggia Lucarelli, la Warner Music ha dato «mandato ai propri legali per interrompere il rapporto contrattuale». Pilatesca la Rai: «Al momento non ha in essere alcun contratto con l’artista», il progetto «non è stato perfezionato».
Morgan ribatte con un messaggio vocale da vero maschio: «Mi fido della giustizia e non parlo perché a me non serve pubblicità. Se vogliamo parliamo di musica, arte, tv, cantautorato, Beethoven: questo è quello che so fare. Quello che dice chi sgomita perché non arriva all’uva e vuole richiamare l’attenzione su di sé è triste».
Triste è anche il silenzio di tanti colleghi e colleghe, di tanti politici che questa vicenda molto probabilmente conoscevano, ma se ne sono ben guardati dal denunciare, fin quando la Lucarelli non ha tolto il tappo. E improvvisamente ecco la solidarietà, libera e incondizionata. Piena e assoluta. Un film già visto, anche se qui si dovrebbe parlare di canzoni e poesie, arte e cantautorato: per il momento non di giustizia.
Perfetto.
Grande Pier