QUANDO LA MOGLIE E’ IN VACANZA

di ELEONORA BALLISTA – Due giorni alla partenza per le vacanze. Apro il frigo e sembra la sagra del precotto: cannelloni al ragù monoporzione pronti in 4 minuti nel microonde, würstel di varie pezzature, maionese, frutta sciroppata, latte a lunga conservazione. Non che possa lamentarmi, la responsabile di cotanta situazione sono io. Sono io che ho fatto la spesa e comprato alimenti in una forma che, normalmente, non prendo nemmeno in considerazione. E per tutto questo c’è una ragione: la partenza di cui sopra riguarda solo me e i bambini. Lui, mio marito, ci accompagna e poi, trascorse le 48 ore di weekend, tornerà a casa perché deve lavorare ancora un po’.

E così, sentendo una inderogabile responsabilità di gestione dei pasti di casa, provvedo in modo che anche da solo, lui che in cucina entra solo in casi di assoluta necessità, possa sopravvivere in maniera dignitosa. È la sorte di molti uomini, in estate, quando la moglie è in vacanza. Improvvisamente questa frase fa sì che nella mia mente si materializzi l’immagine di una sensuale Marilyn Monroe, nuda nella vasca da bagno, con l’alluce incastrato nel rubinetto.
E se tutte le mie attenzioni fossero inutili? E se poi trovasse una premurosa quanto bionda esplosiva vicina di casa che gli prepara un piatto di spaghetti? Ma no, le bionde esplosive vicine di casa modello Marilyn, ammesso che si trovino, mica si mettono il grembiule e tritano la cipolla per il soffritto del sugo.
E se invece il grembiule se lo mettono, ma decidono di indossare solo quello?

Basta, basta, fa troppo caldo, la mente è chiaramente obnubilata. I miei pensieri deviati vengono improvvisamente interrotti da lui, mio marito, che, entrato in cucina con passo felpato, mi trova in contemplazione davanti al frigo aperto. <Tutto ok?>, mi chiede. E prosegue: <Non ti ho detto che alcuni appuntamenti sono saltati e posso raggiungerti già la prossima settimana>.

Marilyn si dissolve come una bolla di sapone. Ora resta soltanto un interrogativo: a chi regalare la fornitura di precotti che hanno sì una scadenza lunga ma non infinita?

Alla mamma no, mi sentirei apostrofare con: <Ma come diavolo fai mangiare la tua famiglia? Lo sai che certe cose sono piene di conservanti e fanno malissimo?>. Anche se, detto tra noi, per una pizza surgelata una tantum non è mai morto nessuno.

Devo trovare qualcun altro.

AAA cercasi single che non va in vacanza durante il mese di agosto, che vive in una casa un po’ sperduta e non ha vicine di casa belle, bionde, sensuali, con l’alluce incatrato nel rubinetto della vasca e che, soprattutto, non si mettono il grembiule per cucinare.

Il pasto per due settimane lo assicuro io.

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