QUANDO LA LADRA E’ IN CARROZZELLA

Qualcuno dice, e qualcuno pure scrive, che nessuno se lo aspettava, tutti son basiti e come allocchi con la bocca aperta. E ci sta, intendiamoci, se subisci un furto o una fregatura non è che uscendo di casa al mattino la puoi prevedere. Sai che fa parte delle potenziali rogne della vita, se decidi di vivere in mezzo ad altra gente e non in una baita sperduta sul cocuzzolo della montagna, questo sì, ma prevederla magari no.

Il punto è un altro, nel caso della brianzola tertraplegica di Briosco, che alleggeriva con nonchalance chi offriva favori o passaggi per ovviare o alleviare la sua infermità, asportando carte di credito, telefoni, soldi o assegni o valori in genere.

Il punto è un altro, sì, chi è sorpreso lo è per il fatto che non pare normale e ammissibile che una disabile possa approfittare in modo così spudorato dei suoi benefattori. Non è roba da disabili insomma, il disabile in questo caso appare come uno che non sta al suo posto: un posto dove non si rompono troppo le scatole, si ricevono aiuti, al limite si chiedono e si ringrazia.

E invece tu guarda questa che insolente insubordinata, disabile e pure spudorata nell’approfittare di chi le dà una mano, inammissibile.

E invece a me pare si possa parlare di integrazione e normalità a tutti gli effetti. Da nessuna parte sta scritto che se sei disabile o menomato tu debba pure essere un angelo col sorriso ebete dipinto sul volto, pronto a chinare il capo nei confronti di chi è caritatevole. No, disabile o meno, chiunque di noi può essere angelo o diavolo e sovente entrambe le cose e tutto quel che ci sta in mezzo.

La truffaldina quarantaseienne brianzola non dovrebbe destare alcuna sorpresa, capacissima di intendere e di volere ha scelto la rischiosa china della criminalità. A me non provoca né orrore né tenerezza né stupore, è una persona come un’altra che agisce come potrebbe agire chiunque.

Talmente integrata che inevitabilmente ora si sorbisce diritti e doveri in egual misura, pagherà, come è giusto che sia, come pagherebbe ognuno di noi. Qualora abbia creduto di aver diritto a un riscatto per la sua condizione attraverso i furti e i raggiri, scoprirà di aver male creduto. Qualora, come immagino, abbia assecondato la sua natura malintenzionata e disonesta, semplicemente non le accadrà nulla di inaspettato e sarà la prima a non restare sorpresa.

Essere disabile non determina il nitore di una coscienza o la quantità di fuliggine che la ottenebra, la coscienza è una dotazione senza preclusioni e niente affatto impari, come la riempi si mostra, almeno a sé stessi.

Poi, può essere che di questi tempi non si possano dire certe cose, ma a volte non solo capita, ma si decide di fare quel che non si può. Con o senza sedia a rotelle.

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