QUALCUNO SALVI I 18ENNI DA MAMMA MELONI

Ha scelto il popolo, ha vinto Giorgia Meloni. Giorgia ha ottenuto quello che ha sempre voluto. Il tempo delle parole e delle strumentalizzazioni è finito: adesso inizia quello dei fatti.

Dopo il trionfo, però, a prendersi la scena non è stata solo la nuova premier, ma forse ancora di più il marito e soprattutto la madre. Il primo è finito su tutti i siti online perchè da lunedì mattina è ufficialmente il primo first gentleman della storia italiana. Sai che soddisfazione. La seconda si è resa già protagonista di alcune esternazioni quantomeno rivedibili.

La signora Anna Paratore, ai microfoni della “Repubblica”, direttamente dal quartiere Garbatella di Roma, commenta così il reddito di cittadinanza: “Spero che Giorgia elimini la vergogna del reddito di cittadinanza ai 18enni, che prendono i soldi per stare a casa a giocare ai videogiochi, e dia quei soldi ai malati, agli anziani che non arrivano alla fine del mese, a chi ne ha davvero bisogno. Non a chi non ha voglia di lavorare”.

Una denuncia legittima, con delle intenzioni sicuramente buoniste, ma che ancora una volta va a puntare il dito su due categorie spesso discriminate gratuitamente: i giovani e i videogiochi.

Vorrei ricordare alla signora Anna che il reddito di cittadinanza non è percepito soltanto dai 18enni, ma da persone adulte di 40, 50 e anche 60 anni. Per ogni ragazzino con il reddito di cittadinanza, che sta a casa a giocare ai videogiochi, c’è comunque un adulto che grazie al suddetto reddito se ne sta ore e ore al bar a scolarsi birrette a colazione, pranzo e cena.

Poi ci sono quei 50enni che – nonostante percepiscano il reddito – continuano a lavorare in nero perché non riescono a stare fermi. Sempre di vergogna però si tratta.

Perché la signora Paratore, dall’alto delle sue iniziative, non invita la figlia a garantire più posti di lavoro per tutti quei giovani che escono dai licei? Così evitiamo a quasi tutti i 18enni quella sensazione di disagio, desolazione e smarrimento che provano quando tentano di affacciarsi sul mondo del lavoro. Invece si continuano a cercare sempre i colpevoli e mai le soluzioni.

Sull’ennesima frecciatina ai videogiochi, onestamente, stendo un velo pietoso. Un mix tra ridicolo e demodè; cambiassero copione. E’ troppo comodo attaccare i videogiochi soltanto perché se ne ignora la potenzialità. Tutto è destinato a diventare un abuso, se non controllato. Magari i 18enni passassero più tempo libero davanti ai videogiochi, tra arte e cultura, anziché prendere soldi dallo Stato per stare con gli amici tra spinelli, vodka e discoteche, mostrando la loro stupidità su Tik Tok. Tra tutti questi vizi, quello dei videogiochi è forse il più sano e innocente.

La verità è che il reddito di cittadinanza è un disegno di legge partorito e strutturato male. Se in tanti se ne approfittano è perché il progetto presenta dei difetti facilmente aggirabili. Va riformulato con criterio e attenzione, come minimo. Veda di farlo la Meloni, cocca della sora Paratore, se è così brava.

Un pensiero su “QUALCUNO SALVI I 18ENNI DA MAMMA MELONI

  1. Cristina Dongiovanni dice:

    Che qualunquismo da strapazzo, che gretti mezzi. Io se fossi nella figlia chiederei alla mamma di evitare la politica e di usare un po’ di sobrietà. Ma forse non ci aveva pensato povera Giorgia, forse non credeva che la mamma esternasse così spontaneamente un pensiero sul reddito di cittadinanza, non è colpa sua…Mi ripeto, quanta pazienza, e quanti danni.

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