PREPARIAMOCI AL MUTUO PER IL CAFFE’

Il 1° ottobre è stata la giornata mondiale del caffè. Ogni giorno è una giornata mondiale di qualcosa. Manca la giornata mondiale dei rincari: intaserebbe tutto il calendario e non ci sarebbe più spazio per altre giornate mondiali.

Aveva il diritto di farsi largo a gomiti, la tazzina, tra benzina, gas, luce, acqua… Ci sono siti di trading online che in questo periodo suggeriscono persino di investire, nel caffè: “Sul mercato italiano si registra un incremento del 20-25% negli ultimi mesi”, aveva detto all’agenzia di stampa Agi il vicedirettore generale della Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi, Confcommercio) Luciano Sbraga, aggiungendo: “La miscela che veniva importata a 6 euro ora viaggia sugli 8 euro. Ma in una tazzina ci sono circa 7 grammi di caffè, e l’incidenza sul prezzo finale è del 20%, cioè 17-18 centesimi su 1 euro. Quindi anche un aumento di un paio di euro al chilo di caffè verde non può avere riflessi importanti sul prodotto finale”

Non sarà così. Da un euro, il caffè sta per passare a 1.30/1.50: un bel salto in alto, assai più ampio di quei 17-18 centesimi. Secondo “Investire oggi”, prima della pandemia molti bar superavano ampiamente le 150 tazzine al giorno, che costituivano oltre il 30% del fatturato. Per caffè immagino si intenda caffè, e basta. Perché quei “Fàm un cafè” (Milano), “Famme er caffè” (Roma), “Nu cafè” (Napoli) era l’unico modo di dire che avevamo entrando al bar fino a una ventina di anni fa. Un caffè era un caffè, al massimo ristretto, lungo o macchiato. Fino al salubre “deca”. Finiva lì.

Che ne sarà invece degli altri 50 (e passa) fratelli dell’espresso? Parlo del moccaccino, del marocchino, del ginseng, americano, d’orzo, al latte di capra (mandorla, soia…), salentino, macchiato, caffelatte…

Inutile farsi troppe illusioni: aumentano frumento, cereali, carne (caffè macchiato con latte di vacca o di capra, ve n’eravate già dimenticati?), quindi anche i caffè rifatti come dai chirurghi subiranno un rincaro. La monetina di una volta, le 100 lire diventate un euro salvo frazionamenti arbitrari degli esercenti, non bastano più. Non basteranno più. Nel panorama inflazionistico in cui stiamo vivendo, non trattasi di bene di prima necessità nonostante usi, consumi e statistiche dicano con forza l’esatto contrario. La caffeina poi aumenta i battiti cardiaci, è provato, quindi dovremmo essere costretti nostro malgrado a rallentare. Per la salute e per il portafoglio.

Dovremmo, con due emme, perché non ci rinunceremo. Quando siamo nervosi ci anneghiamo in un caffè ignorando che la situazione del nostro umore non migliora affatto, anzi. Non siamo mica inglesi che si bevono il tè chiacchierando rilassati, cadenzando le frasi nella loro nenia soporifera. Sappiamo però che anche la teina è un’eccitante e pare proprio sia destinato a breve ad aumentare anche il tè. Tiè.

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