POVERA ITALIA: SPERARE CHE LA LAZIO FACCIA 0-0 PER NON RISCHIARE LA PELLE SUL BUS

Fosse finita 0-0, senza grandi emozioni, magari per i passeggeri dell’autobus 881 in sevizio a Roma il tragitto sarebbe stato più tranquillo. Invece la Lazio ha perso 5-1…

Così oltre ai sussulti per le buche e l’inevitabile ingorgo, si sono dovuti sorbire anche le brusche frenate ad ogni gol del Midtjylland, modestissima formazione danese che ha travolto i biancocelesti in Europa League. L’autista infatti si era sistemato il suo bel bastoncino da selfie sul parabrezza, ha piazzato il cellulare verso di sé e ha iniziato a guidare dando un’occhiata ora a un semaforo ora a un dribbling, ora a un incrocio ora a un cross. Fino a che un pagante biglietto lo ha fotografato, ha girato lo screenshot all’ATAC (l’azienda dei trasporti pubblici della Capitale) la quale in men che non si dica ha sospeso l’autista e bloccato il suo stipendio. Una storia italiana, una storia che ha fatto il giro non solo d’Italia.

Tra autobus che si incendiano, autisti che si addormentano (è successo pochi giorni fa) o guardano le partite, il karma dei mezzi pubblici di superficie a Roma risulta gravemente negativo. Ora basta: l’ATAC esorcizza con multe e punizioni.

Per chi non rinuncia al pallone nemmeno in mezzo al traffico alla guida di un bestione carico di persone, c’è chi invece alza la mano per gridare che non guarderà nemmeno un minuto dei prossimi Mondiali in Qatar. È la ex stella del Manchester United e della Nazionale francese Eric Cantona, lingua lunga e cervello bollente anche quando era in campo.

Ci è andato giù duro, King Eric: “Uno sporco affare di soldi. Io amo i Mondiali, ma non si possono organizzare in un Paese al quale del calcio non frega niente, senza emozioni, in stadi climatizzati alla faccia dell’energia e dell’ambiente, costati la vita a migliaia di persone per costruirli e destinati a restare cattedrali nel deserto, non appena sarà concluso l’evento. È una vergogna e della Francia non mi interessa che vinca o che vada fuori: ci sono cose più importanti che dovremmo smettere di ignorare”.

Lo chiuderei 5’ in una stanza con Cantona, quell’autista dell’881.

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