PIETRA TOMBALE SULL’AGENTE 007

di TONY DAMASCELLI – Per spiegare Thomas Sean Connery bisogna spiegare gli scozzesi. E ci pensò proprio lui, Double O Seven, a raccontare l’episodio. Accadde a Edimburgo, in occasione del film festival di cui Connery era ospite. Da quelle parti aveva svolto mille lavori, il primo fu quello di milko, vale a dire il ragazzo che distribuiva il latte di fattoria ogni mattina e depositava la bottiglia dinanzi al cancello alla porta delle case.

“Ecco”, indicava Bond, James Bond, al tassista,”portavo il latte a quella casa là e a quell’altra e a quel negozio”. L’autista, proseguendo la corsa e il tassametro, da buon scozzese, si voltò e domandò: “E ora che mestiere fa?”. Avrebbe potuto anche raccontargli di quando faceva il camionista o il lucidatore di casse da morto, ma sarebbe stato troppo, soprattutto per il tassametro.

Benissimo, questi erano e sono gli scozzesi e Sean Connery è stato più scozzese di tutti, il suo kilt era una bandiera di orgoglio e di indipendenza tra milioni di sudditi in tutte le parti del mondo. E ovunque donne di qualunque età comunque spasimanti per l’uomo più bello, più affascinante, più misterioso, agente e amante segreto, poteva indossare lo smoking o la tshirt, affrontare la bomba al cobalto (Goldfinger) o la bomba in bikini (Ursula Andress), mai scomponendo il capello brillantinato, mai macchiandosi di sangue, sempre trovando benzina e parcheggio per la sua Aston Martin, dunque vivendo come tutti avremmo voluto vivere ed essere, anche ferventi repubblicani ma al servizio di qualche Maestà. La sua licenza di uccidere mai è stata violenta, l’eternità del mito è stata infranta solo da quel maledetto di Brian De Palma, regista de “The Untouchables”, “Gli Incorruttibili”, malissimo tradotto ne “Gli Intoccabili”, con Jimmy Malone, poliziotto irlandese, che giace infine e così non doveva finire la leggenda di Connery. Che, infatti, altre storie ha regalato per poi lentamente uscire dal set, dai sogni, appoggiato a un bastone, sorretto da un badante, isolato nella dimora alle Bahamas, presepe ideale dove giustamente concludere un’epoca.

Non aveva novant’anni come dicono. Bond, James Bond, non ha nessuna età, gli altri, venuti dopo di lui, sono repliche, fac simile, copia e incolla. Questo stramaledetto duemila e venti si è portato via un altro compagno dei nostri sogni e della nostra nostalgia.

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