PIANO A DARE DEL TACCAGNO A NEUER

In queste ore non si è fatto altro che parlare di Manuel Neuer, portiere del Bayern Monaco e della Nazionale tedesca. Non tanto per le sue gesta tecniche e sportive (le squadre sono ancora immerse nelle amichevoli precampionato) quanto per un episodio avvenuto all’interno di un taxi,  che l’ha portato dall’Odeonsplatz di Monaco a un condominio nel quartiere di Lehel. In soldoni – giusto per usare un eufemismo attinente – Neuer ha dimenticato il portafoglio su uno dei sedili posteriori del taxi. Oh, per carità, capita a tutti, pure alla gente famosa.

Dentro al portafoglio c’erano 800 euro in contanti, la carta d’identità, la patente e varie carte di credito. Spinto da un grandissimo e “sovraumano” atto di generosità – e forse da un forte tifo nei riguardi del Bayern Monaco – l’autista ha deciso di riconsegnare il portafoglio a Neuer, andando prima alla destinazione del viaggio del portiere (non trovandolo) e poi verso l’indirizzo di casa del calciatore. E così, dopo aver percorso 120 chilometri per un’equivalente – si vocifera – di una corsa di 400 euro, il tassista – stremato ma “ di assoluto buon cuore” – rintraccia il manager di Neuer a Tegernsee, località del distretto di Miesbach in Baviera. Consegna il portafoglio, lascia i suoi recapiti e specifica la distanza percorsa per arrivare fin lì – grande distanza, lunga distanza, lunghissima.

Neuer, dal canto suo, si è premurato di ricompensarlo con una bella maglietta originale del club bavarese. Peccato che il tassista, in quel frangente, avrebbe preferito comprarsene una tarocca con la corposa ricompensa economica che si sarebbe aspettato dal portiere. Una delusione che lo ha spinto a rilasciare a Sky Germany le seguenti dichiarazioni: “La ricompensa per questo viaggio è stata una presa in giro. Ho quattro figli. Non posso fare nulla con una maglietta”. Sui social, immancabilmente, si è scatenato il putiferio nei confronti di Neuer. “Taccagno”, “ricco di m”, “più so ricchi e più so stro…” sono alcuni degli insulti che il portiere si è beccato nelle ultime ore. L’ipocrisia che incrocia l’odio verso i ricchi sfondati.

Ora so di andare controcorrente, ma non me la sento di assolvere il tassista – considerandolo una vittima – ed etichettare Neuer come il classico riccastro insensibile ed egoista. Certo il campione della porta non è un campione di riconoscenza. Ma un atto di generosità e altruismo, se fatto davvero con il cuore, non viene accompagnato da nessuna pretesa. L’unica pretesa legittima è quella di ricevere un profondo e sentito grazie, un termine spesso sottovalutato e ignorato. Non ci si aspetta una ricompensa o un regalo, altrimenti quell’atto perde di spontaneità, di benevolenza. Diventa opportunismo.

Siamo sicuri che, se non si fosse trattato di Neuer, il tassista avrebbe riconsegnato il portafogli? Che tornaconto avrebbe avuto nel farsi 120 chilometri per un qualunque comune mortale che, come lui, cerca di arrivare alla fine del mese? Con Neuer, invece, il tassista ha sognato in grande. Poteva portare il portafoglio alla polizia, ma si sarebbe bruciato la ghiotta opportunità della maxi mancia sotto banco.

Peccato perché per legge, in Germania, chiunque restituisca proprietà del valore di 500 euro ha diritto al 5% dello stesso – e un ulteriore 3% per proprietà di valore superiore alla cifra iniziale. In sostanza l’autista avrebbe ricevuto 34 euro e non avrebbe dovuto fare i conti col proprio tassametro. E invece ha viaggiato troppo con la fantasia, dando per scontato che un personaggio ricco, per natura, sia disposto a regalare soldi a destra e manca.

Un lato positivo in tutta questa vicenda però c’è: il tassista ci ha guadagnato una bella intervista a Sky Germany, con l’opportunità di diventare famoso al pari dello steward del concerto di Fedez. E Neuer si è risparmiato diverse noiose burocrazie per riappropriarsi dei propri documenti. Ci hanno guadagnato tutti, alcuni meno di quanto si aspettassero per colpa della loro onestà interessata.

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