di FRANCESCO BOZZI e PIERLUIGI MONTEBELLI – Recita un vecchio adagio romano: “Quando te dice male, te mozzicano pure le pecore”.
Siamo al ponte dell’Immacolata, quello tanto atteso dai milanesi perché al suo interno reca il Santo protettore della loro città, Sant’Ambrogio, ma soprattutto questo è il ponte che tradizionalmente segna l’inizio della stagione sciistica.
Ed era da scommetterci, mai come quest’anno le montagne sono state così piene di neve, un tappeto candido si è posato su chilometri e chilometri di piste da sci.
Come tutti sanno, quest’anno le piste sono rimaste vuote a causa delle restrizioni imposte dal Governo, così gli unici felici sono i caprioli che sulle piste ci fanno la movida.
Poveri milanesi, per fugare ogni dubbio sul “quando te dice male”, Sant’Ambrogio ha fatto nevicare pure in città, per ricordargli che le montagne intorno a loro erano tutte imbiancate.
C’erano milanesi così in astinenza da neve, che giravano lungo i navigli con gli scarponi da sci ai piedi, usando la carta di credito a mo’ di skipass.
Comunque, l’italiano non si arrende davanti a nulla, sono tutti pronti per raggiungere lo stesso la montagna, ma prima del 21.
Bisognerà muoversi prima del divieto assoluto di spostamento.
Dal 21 dicembre sarà impossibile spostarsi anche da Bergamo alta a Bergamo bassa.
Già prevedo la famosa partenza intelligente: il 20 dicembre partiranno milioni di intelligenti, ai caselli ci sarà il semaforo con Guido Meda che urla “Semafori spenti, scatenate l’inferno… gas a martello… Tutti in piedi sul divano”.
Ci sarà pure la safety car sull’Autobrennero in caso di incidenti e agli autogrill si faranno i pit stop.
E così, finalmente, dopo ore e ore di macchina, si arriverà nelle località di montagna e poco importa se le piste saranno chiuse, l’Italiano la soluzione la trova.
Si potranno fare passeggiate in mezzo al silenzio, oppure i più temerari potranno sciare, ma solo dopo aver portato gli sci in spalla fino alla cima. Praticamente una simulazione della Via Crucis, così, visto che Natale non si può fare, ci si porta avanti con la Pasqua, prima che ci dimezzino pure quella. Quelli più arrabbiati potranno optare per il biathlon, lo sport che unisce lo sci di fondo alla carabina dove, c’è da scommetterci, il bersaglio sarà il DPCM appena emanato.
In tutta questa desolazione una domanda sorge spontanea: cosa faranno i maestri di sci? Che poi sono le stesse persone che a primavera fanno i maestri di tennis e in estate i maestri di sub e sono tutti accomunati da un unico obiettivo: insidiare le mogli altrui. Non gli resterà che fare l’idraulico.
Il nostro pensiero va anche a un’altra categoria di lavoratori: gli ortopedici degli ospedali di montagna. Il connubio sciatore-gamba rotta quest’anno non si realizzerà, per cui quando vedrete il bianco Presepe dell’ospedale di Cortina, non sarà di ghiaccio, ma fatto col gesso avanzato.
Anche il cinema risentirà di queste vacanze condizionate dai divieti: il cinepanettone di quest’anno, “VACANZE A CORTINA”, sarà un cortometraggio.
Saranno vacanze strane quelle di quest’anno, e non solo per gli sciatori. Pensiamo al Capodanno: tutti a casa entro le 22.
Bene, e come impegneremo il tempo dalle 22 fino alle 24, dopo che gli ospiti se ne saranno andati?
Si rischia l’assopimento sul divano. Ma per fortuna c’è tua moglie che viene in soccorso, che ti obbliga a vedere le ultime due puntate di “The Crown”, conservate per l’occasione come una buona bottiglia di Sassicaia! E comunque, buone vacanze a tutti!