PER CASSANO IL ROSICONE E’ SOLO UNA QUESTIONE DI C.

Carlo Ancelotti, uno dei più grandi allenatori del panorama calcistico mondiale, ha portato il Real Madrid in finale di Champions League.

Un cammino – il suo – importante, imponente, gestito con grande mentalità ed esperienza, così come racconta la sua vincente e straordinaria carriera. E lo ha fatto nonostante le critiche di un ragazzino adulto che, dalla sua stanzetta in collegamento alla “Bobo TV”, ha più volte accostato a Carletto il termine cu….

Si, perché secondo il famigerato esperto di calcio Antonio Cassano, Ancelotti è stato spinto dal suo sederino a vincere contro Chelsea, PSG e Manchester City. Carlo, evidentemente, possiede un sedere mostruosamente abnorme – o meglio, una portaerei – per essere arrivato così avanti nella competizione ed aver sbattuto fuori tre potenze del calcio moderno. O per aver vinto i cinque campionati più importanti d’Europa. O per aver vinto tre Champions League da allenatore e due da calciatore. Fortuna, soltanto fortuna. Quella che probabilmente è mancata a Cassano, considerando che in carriera ha vinto due soli campionati (con Milan e Real Madrid) e che la gente ricorda più per le sue intemperanze, definite cassanate, per tacere delle vicende giudiziarie.

Se avesse avuto la fortuna di Ancelotti, probabilmente Cassano, oggi, vanterebbe molti più trofei e la profonda stima di tifosi e addetti ai lavori. D’altronde pare che la fortuna sia uno dei requisiti principali nelle scuole calcio, a Coverciano durante il corso per diventare allenatori e in tutti i settori sportivi. Vuoi vincere? Impara ad avere fortuna, farai strada.

Forse è per questo che Cassano ha litigato con diversi presidenti nella sua carriera: era sfortunato. Forse, per questo, Fantantonio non è stato mai compreso da nessuno e nessun programma sportivo lo invita per deliziare il pubblico con i suoi giudizi mastodontici: è sfortunato. Per questo non è mai riuscito a sposare la continuità, a mettere radici profonde, a farsi amare per lunghi periodi di tempo. Non è stato baciato dalla fortuna.

Oggi gioca su Twitch a sparare a zero su chiunque gli dia un motivo per esprimere un’opinione. Inizia diatribe, accende discussioni anziché stemperarle e, di fronte all’evidenza, talvolta chiede scusa, altre volte evita il discorso. Dall’alto della sua webcam si diverte a sentenziare su tutti, impersonando un giudice senza toga all’interno di un contesto caciarone e goliardico. Gli altri, nel frattempo, vincono trofei, tagliano traguardi, riscrivono la storia.

La storia di Antonio Cassano, invece, rimane sempre la stessa. Se solo avesse avuto cu.

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