Nato a Firenze nel 1956, se ne va prestissimo, però al termine di una vita degna, piena, giusta. Figlio di un parrocchiano di don Milani, cresciuto poi a Roma, giornalista prima al “Giorno” e poi alla “Rai”, negli anni Duemila aveva cominciato la carriera politica in area Pd, fino a diventare presidente del Parlamento europeo.
Le biografie e le apologie adesso si incaricheranno di spiegare quant’era bravo, buono, intelligente. Da giornalista, da politico, da italiano, da europeo. Come sempre. Ma in questo caso siamo sicuramente vicinissimi alla realtà. Sassoli era un italiano di cui poter esser fieri, a prescindere dall’appartenenza politica di ciascuno.
Mancherà, mancherà come persona saggia e colta, capace di trasmettere equilibrio e anche ottimismo. Mancherà soprattutto all’Italia, il paese che amava, perchè proprio in questo periodo, tra tanti nomi grotteschi, il suo si porta dietro l’amaro sapore dell’occasione mancata. Sì, David sarebbe stato il presidente della Repubblica che cerchiamo. Il presidente perfetto.
Prima pagina di oggi 12 gennaio de ” La verità ” : NESSUN accenno alla morte di David Sassoli. Ogni commento è superfluo. Cordialità.