PASSARE ALLA STORIA COME OMBRA

di TONY DAMASCELLI – Da morto è tornato a vivere. Filippo, duca, barone, marchese e principe, insomma il consorte della regina Elisabetta II, ha finalmente trovato il primo posto, al centro dello spettacolo. Funebre, ma sempre di spettacolo trattasi. Da libero aveva in verità vissuto dal ’47 al ’52, gli anni che trascorsero dal matrimonio all’incoronazione della moglie, dopo di che, le luci, abbaglianti o meno, sono state deviate sulla figura regale, per settanta anni, una vita dunque, sempre un passo dietro, proprio in un’epoca, la nostra, nella quale se non appari sei un fesso, se non ti presenti su Instagram vieni considerato un ignorante, se non vai a fare il mostro in qualche programma tv non sei nessuno, se non twitti non ne parliamo nemmeno. Sull’Isola della famosa, Filippo il bello se l’è svignata spesso, andando a godere altrove di piaceri vari, donne e giochi di società, ma sempre nascosto nel canneto, come un clandestino, senza offrirsi a ospitate per Bbc o Sky, senza cadere nelle trappole plateali della dolce vita, tipo il figlio Edoardo, il nipote Harry, altre figure del reame coinvolte in scandali di avariato tipo.

La sua virtù è stata appunto questa, l’anonimato sovrano, l’inquilino che partecipa in silenzio alle assemblee condominiali, il vicino di casa che non protesta per il chiasso, sfruttando però il casato, il privilegio, la rendita che gli ha trasformato l’esistenza da profugo squattrinato in principe famoso per le gaffe fantozziane più che per le apparizioni pubbliche. Le scene si sono ripetute da sempre, Filippo sfilava dinanzi alla folla festante, magari tenendo fra le mani un mazzo di tulipani appena donatogli da una suddita fedelissima la quale però gli aveva anche chiesto, sorry quando arriva la regina?

Eccolo, oggi, davanti a tutti, fermo, immobile, come lo è stato per cerimoniale e protocollo, ombra di se stesso, in silenzio obbligato. Del resto, lo doveva immaginare. Una vita sentendosi dire, Dio salvi la regina. Fatto.

 

Un pensiero su “PASSARE ALLA STORIA COME OMBRA

  1. Fiorenzo Alessi dice:

    Egr. Tony Damascelli,
    Sperando di non incorrere, giusto per dire, nel delitto di lesa maestà, non condivido la sua “immagine” del Principe Filippo.
    Pace all’anima sua, prima di tutto.
    Poi, in tempi in cui il terreno e’ minato da violenza di genere , e di quote rosa a prescindere, il defunto Duca di Edimburgo è stato sempre esemplare (almeno ufficialmente, dove conta ciò che si vede) nel riconoscere la Maestà della Regina. Lei donna , regina e sovrana, lui consorte, sempre accanto per più di settant’anni ma ..un passo dietro.
    Non lo trovo un motivo su cui stare ad ironizzare .
    Semmai c’è da riflettere , e forse , anche se non va più di moda , riconoscere di avere sbagliato non attribuendogli il merito di aver svolto appieno il proprio dovere.
    Non è da tutti fare ciò che s’impone sia fatto .
    Cordialmente.
    Fiorenzo Alessi

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