OSCAR PER LA MIGLIOR INTERPRETAZIONE

 

di MARIO SCHIANI – Qual è il prezzo per essere stata una buona First Lady? Meglio: qual è il prezzo per essere stata la buona First Lady di Donald Trump? Secondo le notizie riportate dalla stampa inglese (e riprese dalla nostra) siamo sui 50 milioni di dollari. Tale e tanta sarebbe la buonuscita spettante a Melania Knauss in Trump nel caso decidesse di divorziare. Secondo il “Daily Mail”, che cita una fonte anonima della Casa Bianca, Melania “conta i minuti”: fino al 20 gennaio le toccherà portare avanti il ruolo di moglie contenta e di First Lady entusiasta, poi… vai con il divorzio e i 50 milioni di liquidazione. La stampa non specifica se Donald abbia chiesto il riconteggio della somma, ma viste le sue abitudini lo diamo per scontato.

Nel precipitarsi a ventilare il divorzio di Melania ha certamente il suo peso un istinto distruttivo non nuovo nei media: quando un personaggio che è stato potente e popolare finisce in ginocchio, allora va distrutto completamente, specie se rifiuta di ammettere la sconfitta. Non basta dunque che Trump abbia perso le elezioni: la narrazione della sua discendente parabola politica viene meglio, fa più impressione, se accompagnata dalla perdita della moglie.

Ma qui, per una volta, la protagonista è Melania, non Donald. Con 50 milioni di dollari di liquidazione, batterebbe di gran lunga le precedenti due signore che hanno avuto l’onore di condividere il letto nuziale con Trump e la sua cofana bionda. Ivana, la prima moglie, avrebbe ottenuto, nel 1992, circa 14 milioni di dollari, una villa nel Connecticut e un appartamento a Manhattan; Marla, divorziata nel 1999, si sarebbe accontentata di 2 milioni. Né Ivana né Marla, tuttavia, hanno dovuto sostenere la parte della First Lady e molti affermano che per l’interpretazione offerta in tale ruolo, se non 50 milioni, Melania meriterebbe un Oscar.

Da attrice non protagonista, si capisce, perché quando passa Donald altri protagonisti non ce ne sono. E tuttavia non proprio una parte facile, perché, al di là delle necessarie apparizioni pubbliche, che hanno comunque tradito una certa freddezza e un certo imbarazzo, la signora avrà ben dovuto imporsi la faccia seria anche intercettando le quotidiane uscite del marito.

“In un paio di giorni i contagi da Coronavirus spariranno. Così, per miracolo.”

“Sì, caro.”

“Occorre ci sia una qualche forma di punizione per le donne che praticano l’aborto.”

“Sì, caro.”

“Potrei piazzarmi in mezzo alla Quinta Strada e sparare a qualcuno senza perdere voti.”

“Sì, caro.”

“Il concetto di global warming è stato inventato dai cinesi per mettere i prodotti americani fuori mercato”.

“Sì, caro.”

“Sono stato azzurro di sci.”

“Sì, caro.”

“Se Ivanka non fosse mia figlia uscirei con lei.”

“Sì, caro. Eh?”

Tutte le citazioni qui attribuite a Trump sono autentiche, a parte quella sugli azzurri di sci che è tratta dal film “Fantozzi”: si intuisce che è sbagliata perché suona troppo ragionevole.

Capirete dunque che 50 milioni non sono una somma poi così alta per chi ha condiviso 15 anni della sua vita, di cui 4 alla Casa Bianca, con un ego così vasto e bizzarro.

A 50 anni benissimo portati, Melania si troverebbe in caso di divorzio ricca e indipendente. Di certo l’accordo le imporrà qualche divieto, come per esempio quello di pubblicare un libro pieno di rivelazioni sul suo matrimonio, ma poco importa. Si accontenterà di spettegolare con le amiche, magari prendendo il tè.

A questo proposito, pare sia già arrivata una telefonata al centralino della Casa Bianca. “Signora, una certa Veronica la cerca dall’Italia.” “Molto bene, trasferisca la chiamata nel mio ufficio privato.”

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