È notorio che la geo-localizzazione sia ormai un fatto assodato, utile, utilissimo, anche se è chiaro che segna i nostri movimenti, li congela e li rende visibili: a tutti. È altrettanto assodato che i nostri cellulari non solo ci mappano, ma ci ascoltano e fanno sapere ad altri ciò che vogliamo, desideriamo o vorremmo avere. Non è una diceria: parli di macchina da cambiare e dopo poco ti arriva una notifica in materia.
Per non parlare dei social, che hanno in pratica distrutto la nostra privacy, su nostra precisa volontà certo, e questo la dice lunga sulla nostra corteccia cerebrale: esigiamo zero interferenze, poi diamo in pasto la nostra vita su Instagram e annessi.
Ora c’è anche Alexia, che risponde a tutto e tutti, anche dov’è nostro marito o nostra moglie. È di questi giorni la notizia di una ragazza milanese che nutriva sospetti sul suo fidanzato e ha pensato bene di non ricorrere alla classica sbirciata sul cellulare di lui medesimo, ma di chiederlo a gran voce ad Alexa: “Dove si trova Marco?”. A quella saccente e impicciona di Alexa non è parso vero dare la risposta giusta, e la ragazza ha scoperto così il tradimento. “È da Francesca…”.
Lei, Alexa, è un’assistente vocale intelligente ideato da Amazon, si può collegare ai nostri cellulari ed è in grado di effettuare telefonate, consultare internet o collegarsi a piattaforme di musica, e persino leggere anche gli ultimi messaggi. E la nostra sospettosa ha chiesto ad Alexa proprio questo, di leggerle gli ultimi messaggi arrivati al suo ragazzo. La risposta non si è fatta attendere. “Ci vediamo tra poco da me, tesoro”.
Non si conosce la reazione della ragazza tradita, ma anche in questo caso è semplicissimo. Basterebbe chiederlo ad Alexa: lei sa tutto.
Lo dico da tempi non sospetti: odio tutto ciò che dice agli altri quello che so, che sono, che faccio. E la prova ce l’ho in casa: a me Alexa non mi calcola manco pe niente. Io neppure.