NORDEUROPEI, LASCIATECI ALMENO L’ORA LEGALE

di LUCA SERAFINI – Non siamo sempre e solo noi italiani a fare come ci pare, a fare a modo nostro. La discrezionalità, giusto per restare nei confini dell’Unione Europea, la fa da padrona su mille questioni anche vitali. Prendete il “liberi tutti” che in Germania e Inghilterra (uscita da pochissimo) sta incentivando viaggi di turismo nelle Baleari da Pasqua in poi, quando all’interno di questi due stessi Paesi virus e chiusure non sono ancora stati aboliti del tutto ma, soprattutto, Ibiza e Palma sono barricate da mesi in un mezzo lockdown difensivo che mantiene chiusi ristoranti, hotel, discoteche e spiagge con gli esercenti inferociti (i bar abbassano le saracinesche a metà pomeriggio). Prendete, più in generale, la gestione dei vaccini nel nostro continente: ci sono indicazioni dal governo di Bruxelles, ma di fatto ogni Nazione si muove per conto proprio aggirando norme, decreti e disposizioni sui generis.

Queste sono questioni attuali. Quella datata, spinosa e stucchevole dell’ora legale resta irrisolta. Anzi, ogni anno puntualmente a fine marzo si scatena la diatriba tra favorevoli e contrari e la cosa buffa è che gli uni pretenderebbero di imporre la propria linea agli altri. Mentre, al solito, l’UE lascia ampia facoltà a ciascun Paese di fare come gli pare.
A studiare i dati, la prima cosa che salta all’occhio sono i benefici relativi agli abbassamenti significativi delle emissioni di CO2 nell’atmosfera e già da solo questo fattore sarebbe sufficiente per chiudere la questione. Ma la salute del pianeta, il tema dell’ambiente quindi, continua ad essere niente affatto prioritario nella politica dei governi europei: “Il risparmio in termini di energia e quindi di soldi è minimo nei mesi in cui si spostano le lancette avanti un’ora”, sostengono i contrari (annidati per buona parte in Nordeuropa). Be’, parliamone.
Terna, gestore della rete italiana di alta tensione, ha calcolato che dal 2004 al 2020 l’Italia ha risparmiato 1,7 miliardi di euro grazie a minori consumi (400 milioni di kWh) che corrispondono all’elettricità annua di 150.000 famiglie. Vi pare poco?
Sì, pare poco o nulla ai contrari che obiettano: nel 2018 i consumi di energia elettrica italiana sono stati 321 miliardi di kWh, mentre l’energia elettrica risparmiata nel periodo di ora legale è stato di 554 milioni di kWh, pari a una percentuale dello 0,17%. Zero virgola diciassette. Nel 2019 ci sono stati 320 miliardi di kWh consumati e 505 milioni di kWh risparmiati grazie all’ora legale, pari allo 0,16% del totale. Zero virgola sedici. Nel 2020 il risparmio elettrico dovuto all’ora legale rispetto ai consumi annuali è stato dello 0,13 per cento. Zero virgola tredici.
E dunque: l’ora legale è davvero così vantaggiosa a livello complessivo? La polemica in Europa è stagnante, con bolle come in un bacino vulcanico.
Nel 2018 il Parlamento Europeo ha approvato (con l’84% dei voti) una risoluzione che prevede l’abolizione dell’obbligo per i vari Paesi membri di passare da un’ora all’altra due volte all’anno, ma ha anche auspicato una decisione unitaria a livello europeo. Una consultazione online (svoltasi dal 4 luglio al 16 agosto 2018 con l’adesione record di 4,6 milioni di cittadini europei) aveva mostrato che l’85% degli intervistati è favorevole all’abolizione del cambio dell’ora semestrale. La decisione definitiva è ferma al Consiglio Europeo (fonte: “Corsera.it”). Secondo alcuni dati, il cambio dell’ora non comporta grandissimi risparmi economici, ma impatta sulle abitudini delle persone. E sull’ambiente. Insomma: vantaggi (pochi), ma comunque vantaggi e soprattutto controindicazioni nessuna. Quindi?
Quindi siamo italiani. Campiamo da sempre degli zero virgola, fatta eccezione per l’epoca dell’impero romano. L’ora legale noi ce la teniamo, anche solo per stare un po’ di più in spiaggia e respirare un filo meglio in città. Il mio papà addirittura ha sostenuto per anni che le lancette sarebbe stato meglio spostarle avanti di 2 ore, non di una sola. Questa sarebbe la vera discussione. Per il resto, voi cugini continentali fate come cacchio volete.

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