“NON SCEGLIERE E’ IMMORALE”, IL DRAGHI SUBLIME

di ARIO GERVASUTTI – Abbiamo dovuto attendere settanta e più anni e un primo ministro “non politico” per sentire finalmente pronunciare le parole più semplici e al contempo definitive in occasione di una celebrazione, quella del 25 aprile, che appunto da settanta e più anni è paradossalmente la celebrazione più divisiva tra le tante di questa nostra Repubblica.
Un concetto semplice, quello di Mario Draghi, ma rivoluzionario: “Dobbiamo ricordarci che noi italiani non fummo tutti brava gente. Dobbiamo ricordare che non scegliere è immorale”.
Ecco: qui c’è tutto. Di tutto il resto, la retorica di qua e di là, possiamo farne tranquillamente a meno. Non fummo tutti “brava gente”: non lo fummo allora e non lo siamo mai stati né prima, né dopo. Perché – appunto – ci fu chi “non scelse”. E fu la stragrande maggioranza. Ed è qualcosa che va oltre il fascismo. Riguarda il fascismo, certo: e il nazismo, il comunismo, su su fino al berlusconismo, al grillismo e ciascuno aggiunga ogni fenomeno che ha segnato la Storia piccola o grande di questo Paese, e non solo di questo. Quel tipo di fenomeno che ciclicamente porta il gregge ad appecoronarsi, a spegnere il barlume di critica e autocritica che dovrebbe sempre rimanere acceso dentro ciascuno di noi, soprattutto quando la massa – qualsiasi massa – alimenta la tentazione di spegnerlo.

“Non scegliere è immorale”: non è tanto una questione di scelta giusta o sbagliata. Quanto di “non scelta”, di immersione nella corrente maggioritaria perché “così fan tutti”. E allora di volta in volta “tutti” si ritrovano fascisti. E poi comunisti, o sessantottini, o berlusconiani, o grillini…
E spero sia chiaro che nessuno qui ha in mente di mettere sullo stesso piano il berlusconismo, il grillismo e il fascismo o il comunismo. Non è di questo che si parla. Ciò di cui si parla, e che Draghi ha sintetizzato perfettamente, è il concetto di “scelta”. La scelta presuppone consapevolezza, cultura, riflessione, e mille altre doti che, se davvero applicate, portano esattamente dalla parte opposta del gregge; o quantomeno, inducono a starne fuori.
In ogni epoca molta, troppa “brava gente” si butta invece nel gregge per conformismo, pavidità, convenienza, e perciò paradossalmente ha più responsabilità di chi quel gregge lo ha formato e plasmato. Perché ha rinunciato per comodità a esercitare il più difficile dei poteri: quello di essere liberi di scegliere

3 pensieri su ““NON SCEGLIERE E’ IMMORALE”, IL DRAGHI SUBLIME

  1. baradello dice:

    Quindi chi ha scelto il movimento antisistema 5 stelle sarebbe un conformista, pavido ecc.
    Come disse Totò: ma mi faccia il piacere!

  2. Marco dice:

    È sempre illuminante vedere quante persone riescano a trarre da un discorso più ampio solo quello che interessa o “tocca” un singolo specifico argomento che interessa loro stessi e buttandola comunque in caciara.

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