NOI, LA BOCCASSINI, AMBRA E IL RESTO: UNICO ASSENTE, IL RISPETTO

In questi giorni ci sono due vicende, apparentemente molto distanti fra loro, che stanno occupando le pagine dei quotidiani, ma non solo di quelli.

La prima è la scottante rivelazione che Ilda Boccassini fa nel suo ultimo libro “La stanza n° 30 – Cronache di una vita” a proposito della presunta relazione amorosa col collega Giovanni Falcone; la seconda riguarda l’attrice (ma anche conduttrice radiofonica e televisiva) Ambra Angiolini che svela la fine della sua storia d’amore con l’allenatore della Juve Massimiliano Allegri.

Eppure c’è un aspetto che lega le due storie, cioè il mai sopito voyeurismo dei lettori, forse più per la questione Boccassini Falcone che per quella Angiolini Allegri.

Perché è “gustoso” scoprire che i primi si tenevano la mano in aereo durante le trasferte di lavoro e chissà cos’altro, oppure che l’Ambra nazionale è persino meritevole di un Tapiro d’oro assegnatole da quelli di Striscia la Notizia a causa della rottura con Max, che se ne sarebbe andato dopo averle confessato di essere stato con un’altra donna.

E qual è l’azione immediatamente successiva alla scoperta delle news in questione? La presa di posizione del pubblico guardante e pagante.

C’è chi difende le ragioni della Boccassini, definendo la confessione libraria persino romantica, anche se i più (compresa Maria Falcone, sorella del magistrato) hanno ritenuto le rivelazioni inopportune e crudeli verso la memoria del giudice.

E c’è anche chi si spertica di sostegno ad Ambra, del cui tradimento apprendiamo a tutta pagina dal Corriere della Sera. Endorsement per lei anche dalla figlia Jolanda Renga che con una story su Instagram, comprensibilmente, difende sua madre.

Insomma, ce n’è abbastanza per discutere, dividersi, litigare persino. E intanto si riempiono contenitori tv, colonne di quotidiani e periodici che, solleticando la curiosità dei lettori, vendono copie su copie e fanno ascolti sempre più alti.

Ma la verità è che di certe faccende non si può discutere. Non è che non si debba, proprio non si può. Almeno, non a ragion veduta.

Soltanto i protagonisti sanno davvero come stanno le cose. Si badi, non un amico, un parente, un conoscente; soltanto loro in prima persona. Nessuno, al di fuori della coppia, può permettersi un giudizio e quindi ogni commento diventa immancabilmente fuori luogo, sopra le righe, in definitiva sbagliato.

E infatti i giornalisti che in questi giorni si stanno avventurando nella cronaca gossip utilizzano un ipocrita condizionale, quel modo verbale che permette di scrivere qualsiasi cosa senza essere sicuri di niente.

Forse una domanda, a questo punto, avrebbe senso porsela sull’opportunità di affidare all’opinione pubblica fatti tanto privati; ma anche qui, la questione riguarda i protagonisti che hanno preso questa decisione.

Pensando ai casi citati, l’unico che, in effetti, mi sento di assolvere è proprio Giovanni Falcone, se non altro perché non è più tra noi e, almeno in questo caso, non ha potuto decidere proprio niente.

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