Decisamente non è nemmeno nuova. Ma ogni volta che ci provano sembra sempre eccezionale. Tutti noi sappiamo di cosa si tratti: in teoria, di una congiunzione d’emergenza tra maggioranza e opposizione, nella realtà altro tempo perso nel periodo in cui non bisogna perdere nemmeno un minuto.
La propone Di Maio, Giorgetti subito precisa che l’aveva proposta prima lui (per dire quante probabilità ci sono che trovino un accordo su qualcosa). In ogni caso, noi dovremmo credere che stavolta, davanti al cataclisma, improvvisamente si ascolteranno, si capiranno, si accorderanno. Loro, che non si sono mai accordati su nulla, nemmeno su un caffè. Loro, che si insultano sanguinosamente su tutto, si danno degli incapaci e dei mentecatti, trascinando il confronto politico ogni volta nella palude e nel fango. Loro, che se per caso trovano un accordo, è solo per dividersi le poltrone del parastato o per aumentarsi i guadagni (difatti, quando si tratta di tagliarli, non sono mai d’accordo).
E’ dai tempi della Bicamerale che si lanciano messaggi reciprocamente per arrivare a un compromesso decente, è da quei tempi che non lo trovano mai. E noi, che evidentemente siamo incapaci di intendere e di volere, dovremmo credere che stavolta la cabina di regìa ci tirerà fuori dal Covid.
Si mettano il cuore in pace. Si risparmino il teatrino e anche la fatica di avviarlo un’altra volta a gettone. Noialtri, frastornati e confusi, abbiamo ben chiaro che da questi contagi feroci non ci tirerà fuori la cabina di regìa, ma la paura nuda e cruda: là dove non sono serviti spot, inviti, esortazioni, appelli, sta riuscendo di nuovo la paura. Tutta la nostra euforia estiva, che ci ha portati ad abbassare la guardia e le mascherine, sta dissolvendosi a velocità accelerata. Ormai anche i più trucidi e i più incoscienti sembrano intuire che conviene mettersi prudenti. E chissà che questo spontaneo lockdown della follia, prima ancora di tante misure, non sia la vera manovra capace di aiutarci una seconda volta (la prima volta aveva funzionato benissimo).
E la politica? Alla politica basta chiedere responsabilità e un minimo di serietà. Come sempre, né più né meno. La maggioranza deve fare bene la maggioranza e prendere decisioni: possibilmente chiare, decise, tempestive. La minoranza deve incalzare chi decide senza fare sconti, magari evitando di fare il tifo perchè sbagli e fallisca, almeno stavolta.
E’ già pretendere molto, di questi tempi. Da questa classe dirigente. E se Di Maio ha così bisogno della cabina di regia, se proprio non riesce a trattenersi, cominci a chiudersi dentro con Renzi, tanto per fare un esempio a caso. Prima di accordarsi con la minoranza, sarà meglio che la maggioranza si accordi con se stessa.