di JOHNNY RONCALLI – La sindrome delle 16.30. La nuova sindrome, una in più, una delle innumerevoli, del calcio che vuole ripartire. Però: “Giocare alle 16.30 è scandaloso per le alte temperature”. Scandaloso è dirlo. Lo sappia Gastaldello.
Gastaldello ha quasi 37 anni. Io di anni ne ho 52, e alla sua età fare una partita ogni tre o quattro giorni sarebbe stata una gioia e non un supplizio. Caldo o non caldo. Bene, se non ce la fa più lo dica e si faccia da parte. Anche se non ce la fa più a essere dignitoso lo dica e si faccia da parte. Così il signor Liverani e a ruota il signor Calcagno, vicepresidente dell’associazione italiana calciatori.
Adesso avete veramente rotto. Non va mai bene nulla, tutto deve essere a misura, una coccola qui, una carezza là, non pestateci i piedi sennò ci fermiamo e col cavolo che riprendiamo il campionato.
Ecco, non riprendetelo, sarebbe la soluzione migliore. Ma se proprio si deve, col paese in ginocchio e mezza Italia a capire come sopravvivere, che voi dettiate le condizioni è ignobile.
Anche il muratore che lavora sui ponteggi alle due del pomeriggio suda e rischia infortuni. Così chi asfalta le strade. Così tutti quanti se lo volete sapere.
E non mi si venga a dire che il calcio professionistico non può essere assimilato a tutto il resto del mondo del lavoro, per l’indotto, per l’appeal, e blah blah blah.
Voi davvero credete che in questo momento i lavoratori – qualunque lavoratore – possano contare sulle tutele che sono a voi garantite? E non credete che sarebbe ora di mettere in campo, sì, in campo, non le vostre doti di palleggio o le vostre doti fisiche, pure la dignità, il senso civico, il senso etico che con un po’ di umiltà potreste scovare in qualche recesso tra i vostri muscoli?
E allora i numeri uno, le superstar si facciano avanti, ci mettano la faccia e dicano che è inaccettabile fare affermazioni del genere.
Forse che Ronaldo, Dybala, Milinkovic, Immobile, Lukaku, sono uomini più importanti dei miei colleghi, educatori di centri per disabili, che stanno sotto il sole alle due del pomeriggio a passeggiare e accudire persone che hanno bisogno di loro?
Se sì, che lo si dica, che lo diciate, siate politicamente scorretti con tanto di attributi.
In ogni caso, io e i miei colleghi di sindromi ne abbiamo conosciute due o tre. Quella delle sedici e trenta giunge nuova, ma non ci scomponiamo. Non sarà peggio di altre. Gastaldello lo aspettiamo, dopo aver predisposto un trattamento ultra personalizzato, su questo siamo bravissimi.
Unica cosa, posso già preannunciare che uno degli interventi avrà luogo proprio intorno alle 16.30 e sotto il sole. Ce la farà?