Al nostro Gherardo Magri e a Massimo Gramellini sul Corsera, che hanno criticato Jannik Sinner per aver disertato l’appuntamento dal presidente della Repubblica, Mattarella, ha risposto il giornalista Matteo Zorzoli (Eurosport), con un tweet che condivido e sottoscrivo.
“Mi spiace dover contraddire il suo punto di vista. Le spiego anche perché, avendo seguito di persona Jannik Sinner lungo tutta la sua permanenza australiana con Euroaport. Tralasciando le 3 settimane di quotidiane pressioni sportive e mediatiche e di prestazioni da nº 1 in campo e in allenamento, nelle sue ultime 24 ore a Melbourne Jannik, dopo aver vinto una finale Slam durata 3 ore, fatto interviste per altrettante fino a tarda notte (più di 20, non ne ha rifiutata una), dormito 2 ore (confermatemi dal suo team in aereo) si è presentato alle 9 di mattina per lo shooting fotografico di rito degli AusOpen e ha preso subito un volo che in 24 ore con scalo lo ha riportato a casa. Un tour de force, senza esagerare, che ha svolto perché voleva condividere con noi giornalisti e con la gente a casa l’orgoglio e la felicità che provava in quel momento. E le posso garantire che non ho passato un giorno in Australia senza provare i brividi per quello che questo ragazzo sta trasmettendo per l’Italia nel mondo, semplicemente ascoltando e guardando negli occhi i suoi tifosi, italiani e non Più volte in questi anni mi sono chiesto come faccia a sostenere tutto questo e la risposta che mi sono dato, ogni volta, è che è un ragazzo che ama da morire il suo lavoro, nonostante abbia un impatto enorme sul suo stile di vita. Mi dispiace anche dirle che se mai Jannik leggerà (non credo) le sue tristi righe scritte da una scrivania a Milano si farà una bella risata. Come ho fatto io leggendole stamattina”.
Aggiungo che Sinner in Australia ha anche contratto un virus. Lasciare la scena agli a altri è stata una scelta quasi forzata, comunque meditata. Stabiliamo noi le agende degli atleti professionisti, stabilendo dove devono o non devono andare, cosa devono o non devono fare, al limite cosa dire e cosa non dire. Politicamente e giornalisticamente corretto? Non credo proprio.