NEMMENO IL VELENO FERMERA’ LE GLORIOSE STUDENTESSE IRANIANE

I bambini e gli adolescenti possono essere molto pericolosi, se annusano il profumo della libertà possono fare danni incalcolabili, possono mandare tutto a gambe all’aria. Gli integralisti islamici questo lo sanno bene, le bambine e le adolescenti iraniane di oggi saranno le giovani donne di domani.

Leggere, studiare, imparare e per di più assistere alla rivoluzione delle sorelle maggiori sono armi di sterminio che non si possono contrastare, gli integralisti lo sanno bene. La fine è già iniziata, ma siccome è difficile e inammissibile ammetterlo, è iniziata la fase delle contromosse disperate.

La mossa disperata è scoraggiare le bambine e le adolescenti, perché non leggano, non studino, non imparino e non annusino alcun profumo di libertà. In Iran da settimane migliaia di studentesse vengono avvelenate, intossicate, più realisticamente dovrei dire scoraggiate, allontanate in modo subdolo dalle scuole, luoghi di perdizione per eccellenza secondo l’integerrimo talebano.

Il governo timidamente annuncia provvedimenti per i colpevoli, ma nessuno ci crede. Qualcuno con grande creatività inventa storie di intossicazione fortuita, tra insetticidi scaduti e autocisterne poco ermetiche, ma la verità è quella sotto gli occhi di tutti: piccole donne crescono e l’esercito rischia di diventare incontrollabile.

Il fatto che colpiscano l’anima in erba di questa rivoluzione irreversibile è però il segnale che certifica la sconfitta, non si torna indietro. Dove non c’è dialettica non può esserci futuro, vedremo torture, sevizie, violenze, repressioni, martiri e goffi tentativi per giustificare e spiegare, ma il popolo iraniano libero e fiero delle proprie donne ha già vinto.

Gli avvelenamenti sono atti simbolici ma allo stesso tempo crudelmente concreti, una minaccia e uno sgraziato tentativo di profilattico educativo. Le donne che stanno scrivendo questa pagina di storia sono pericolose e pronte a tutto e i migliori uomini dell’Iran, gli uomini veri dell’Iran, sono ai loro piedi e le sostengono.

E poi poco importa che si tratti di avvelenamenti di regime oppure di iniziative sporadiche di retrivi integralisti ormai messi con le spalle al muro, tutto parla di paura, terrore, un mondo che crolla perché fondato sul nulla, su un Dio che vorrebbe punire chi non mette un velo o chi vuole conoscere, sapere, vivere.

Solo uno folle può volere un Dio del genere e i folli alla fine vengono scaraventati giù dalla torre. Sempre.

Ancora più di quel che sta accadendo in Ucraina, qui si sta scrivendo la storia. L’Occidente mostra simpatia, ogni tanto se ne dimentica e ogni tanto se ne ricorda, l’economia è ancora troppo poco al centro del discorso, questione di tempo, inutile fare gli ingenui, inutile pensare che la libertà e l’autodeterminazione degli uomini scuota i governi quanto i barili di petrolio e le alleanze territoriali.

Si tratta di aspettare e sperare che le donne e gli uomini iraniani dopo la rivoluzione si prendano la guida del Paese con la determinazione che abbiamo imparato a conoscere e che tengano a bada gli interessi dell’Occidente.

Che rimangano innanzitutto sé stessi, che non diventino colonia europea o americana, loro che colonia non sono mai stati.

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