MORTA LA DONNA INCINTA TRA LE MACERIE: E ORA DITECI CHE E’ UNA MESSINSCENA

Io non so come vengano assegnati i premi alle Foto Dell’Anno, non ne ho la minima idea, se prevalgano puri criteri estetici, oppure tecnici, oppure di contenuto, oppure tutto quanto assieme.

Ma la dico come la penso: non mi importa molto, di questi criteri. Per quanto mi riguarda, la Foto Dell’Anno è questa: una donna incinta portata via dall’ospedale pediatrico di Mariupol, bombardato dai russi, durante la furibonda invasione del 2022 (così dovremo ricordarla, nel domani).

Purtroppo, è anche la foto di una Storia Dell’Anno, perchè tutti l’avremmo immaginata a lieto fine, diciamo che l’avremmo pretesa, invece la Grande Storia del mondo ha assegnato a questa Piccola Storia degli uomini il finale peggiore: la giovane donna è morta. Con lei il suo bambino. Questa giovane donna non sarà mamma. Avrebbe cresciuto la sua creatura con tutto l’amore possibile, le avrebbe insegnato a vivere, ad amare, a soffrire, a gioire, a piangere e a ridere, a cadere e a rialzarsi. L’avrebbe allattata la suo seno, l’avrebbe cullata, l’avrebbe coperta di baci, le avrebbe detto molti sì e qualche no, l’avrebbe tenuta per mano accompagnandola al primo giorno di scuola, l’avrebbe aiutata a fare i compiti, le avrebbe fatto trovare i regali sotto l’albero di Natale, poi l’avrebbe attesa nel cuore della notte, l’avrebbe consolata per le prime musate d’amore, l’avrebbe aiutata a scegliere il vestito di nozze, le avrebbe insegnato a fare il papà. L’avrebbe accompagnata lungo la strada della vita, vicina senza soffocarla. Ma tutto questo la regola delle bombe non gliel’ha concesso. E non è prevista una seconda possibilità.

Tra tutte le atrocità di questa stupida guerra, siamo di fronte alla più straziante. Anche, ma non solo perchè la vediamo con i nostri occhi, grazie a una foto indimenticabile. E’ la più straziante perchè racchiude in sé un messaggio e un significato universali, è il riassunto in un clic di come l’odio, la crudeltà, gli interessi, il cinismo, possano soffocare sul nascere la vita, nel modo più impietoso.

Non avevamo bisogno di questa foto e di questa storia per sapere quant’è idiota e insopportabile la guerra, ma decisamente sbatterci la faccia segna là in fondo, dov’è la nostra coscienza migliore. Avremmo fatto tutti – quasi tutti – qualsiasi cosa per salvare quella mamma col suo pancione, ma niente ha fermato il flusso disumano degli eventi.

Una lacrima per te, giovane donna sconosciuta, martire di tutte le guerre.

E in fondo una lacrima di pura pietà anche per chi nonostante tutto, davanti a questa foto, davanti a questa morte, continuerà a vedere solo una subdola manipolazione della propaganda ucraina, con tanto di set cinematografico, photoshop e figuranti. Sicuro, possiamo giurarci, qualcuno nonostante tutto continuerà a raccontare che quella giovane donna è solo una brava attrice, messa in posa da un abile regista di regime, l’una e l’altro subdolamente manovrati da Zelenski.

Per una Foto Dell’Anno, per una Storia Dell’Anno, c’è sempre il Cretino Dell’Anno.

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