MESSI, LA SUPEROFFERTA E’ PER FARE IL BROCCO

di PIER AUGUSTO STAGI – La notizia è rimbalzata dal Brasile grazie ad un lancio preciso e millimetrico alla Messi, messo a segno dal “Daily Mail”. Da due giorni il 10 del Barcellona è senza squadra. Lionel Messi è sul mercato e, al momento – che gli piaccia o no –, non è arrivata ancora un’offerta. Ma in verità un’offerta c’è ed è dell’Ibis Sport Club, formazione carioca che si è guadagnata un posto nel Guiness dei Primati per aver trascorso in passato tre anni e 11 mesi senza raccogliere uno straccio di vittoria. Sono loro i primi ad aver offerto un contratto al genio argentino, che a 34 anni ora è sul mercato.

Il club brasiliano ha pubblicato la propria offerta sul proprio account Twitter – 300.000 followers – con alcune stringenti clausole contrattuali: Messi dovrà giurare che Pelè è meglio di Maradona e dovrà impegnarsi a non fare il campione, pena la rescissione del contratto.

La notizia sta spopolando sul web, tra sfottò e “haters” finalmente spiazzati. In questo mondo vigliacco, fatto di tanti leoni da tastiera invidiosi e rancorosi, rigorosamente anonimi, c’è ancora spazio per chi come il club più scarso del mondo è capace di far sorridere pigliando in giro un mondo dorato e impenetrabile, che forse si prende fin troppo sul serio.

Un Messi che gioca per l’Ibis Sport Club, salito alle cronache negli anni Ottanta per il lungo periodo di astinenza che gli ha dato accesso al Guinness dei Primati, è di per sé una notizia divertente, curiosa e rispettosa. Un team che ha nelle proprie corde il paradosso e lo spirito goliardico, come ai tempi del liceo, quando si metteva in bacheca il giornalino della scuola pieno zeppo di sfottò, anche sui professori, è motivo di plauso pubblico. Un club che tra le tante provocazioni ha anche quella di aver ritirato la maglia numero 10 in onore della leggenda del club, Mauro Shampoo (un cognome, un programma), a sua volta recordman in negativo: un solo gol in dieci anni di carriera, merita ben più di una menzione. Ora l’idea di sostituirlo con Messi, a condizione che non lo faccia fino in fondo, ma solo poco poco e, soprattutto, che riconosca che Pelé è meglio di Maradona, è semplicemente geniale.

Dimenticavo: il contratto ha una durata di 15 anni, a partire dal 1° luglio 2021; lo stipendio è basato sulla produttività; il firmatario ha l’obbligo di non segnare molti reti e deve altresì astenersi dal diventare un campione; non può indossare la maglia n°10 (ritirata in onore di Mauro Shampoo) e, infine, deve giurare tre volte davanti allo specchio che Pelé è molto meglio di Maradona.

Sarà anche la formazione più scarsa del pianeta, ma una cosa è certa: a livello di marketing questi sono dei veri fuoriclasse. Probabile che lavorino gratis e allo specchio debbano gridare: vincere non è tutto, è l’unica cosa che non ci interessa!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *