MENESTRELLO DELLA VITA

L’IMPERDIBILE INNO DI JACOPO

di LUCA SERAFINI – Jacopo Mastrangelo ha 18 anni, suona la chitarra e vive a Roma in piazza Navona. Veloce di testa quanto con le mani, il giorno del flashmob in cui alle 18 dai balconi milioni di italiani cantarono l’inno di Mameli si è organizzato per qualcosa di originale, molto diverso: è salito sul terrazzo, ha montato l’impianto acustico e nello scenario lunare del cuore deserto della Capitale, l’inno lo ha suonato con la chitarra elettrica.

“Sono figlio d’arte ma siamo tutti autodidatti: papà Fabio è un grande appassionato, ha scritto anche qualche colonna sonora, mia sorella Sofia purtroppo ha smesso e allora scende in piazza a riprendermi dal basso con una piccola telecamera”.

Sofia “scende in piazza” perché l’appuntamento degli assolo di Jacopo è diventato fisso, su quel tetto. Quando le campane delle mille chiese romane suonano le 6 del pomeriggio (“Ma con l’ora legale abbiamo spostato alle 7, perché i colori del tramonto sono parte della scenografia”), Jacopo scandisce il tempo e attacca.

Finalmente, il fenomeno a carattere rionale (lo dico per invidia: difficile definire rionale piazza Navona…) è diventato nazionale quando sabato scorso ha suonato “Deborah’s theme” di Ennio Morricone, da “C’era una volta in America”. Il video ha spopolato, finendo su tutte le reti televisive italiane e straniere, dilagando sui social.

“Abbiamo scelto da subito di suonare solo brani italiani”, dice papà Fabio. “Pino Daniele, Leoncavallo, Mameli, Albinoni… E Morricone, un maestro inarrivabile. Io? No, è giusto che suoni mio figlio. E’ giovane, è il futuro”.

La bandiera italiana che sventola davanti al palco improvvisato, i colori del cielo romano, le cupole, piazza Navona deserta, i gabbiani. “Indosso sempre la maglia azzurra della Nazionale di rugby, è un modo per sentirmi ancora più italiano, anche se non è uno sport che conosco così bene”.

L’effetto di stare da solo su quel balcone, senza pubblico, lo ha stranito senza fermarlo.

“Ho scoperto che una piazza vuota fa più paura di una piazza piena. L’emozione che provo quando suono in questi giorni non riesco a descriverla: da una parte la gioia di sapere come stia regalando un po’ di speranza a tanta gente che mi applaude e mi scrive, dall’altra l’inquietudine di questo periodo così triste. Per questo tendenzialmente scegliamo brani orchestrali, non voglio disturbare i sentimenti altrui. Ho un piccolo messaggio positivo da dare attraverso la musica”.

La musica sarà la tua vita?

“Ho in animo di iscrivermi a economia dopo il liceo, sono all’ultimo anno, ma questi giorni stanno stravolgendo le mie idee, forse i miei progetti… Mi piacerebbe seguire le orme di mio padre, dottore commercialista, ma ci penserò. Ho visto quello che ha suscitato quel video, mi scrivono un messaggio al minuto da giorni e adesso sono più commosso di loro. Mentre giravamo e subito dopo aver visto il video, avevamo capito di aver fatto qualcosa di buono, speravamo di aver aiutato un po’ la gente, ma non pensavamo davvero di avere un seguito così grande. Adesso il mio sogno è suonare il giorno in cui piazza Navona sarà di nuovo piena, così che il contrasto tra i due video mixati sia ancora più forte e ci aiuti a capire”.

Hanno apprezzato tutti?

“No, ovviamente no. Proprio Ennio Morricone – per esempio – ha detto di non amare i canti e le musiche dai balconi, i flash-mob, per rispetto dei troppi morti. Non si riferiva alla mia performance, ma capisco che a qualcuno possa dare fastidio, anche se io cerco di dare un po’ di forza ai vivi con la dolcezza della musica, proprio nell’umile tentativo di lenire per qualche minuto un po’ di sofferenza”.

Vai avanti a suonare, Jacopo. L’emozione non è mai un fastidio, la tua arte non manca di rispetto a nessuno. Vedrai che sarà tuo padre per primo a indicarti la strada, quando tutto sarà finito.

2 pensieri su “MENESTRELLO DELLA VITA

  1. italiana dice:

    Jacopo, che bella pagina di vita che ci hai regalato suonando con semplicità e sentimento. Un’emozione unica ed inaspettata, tanto più se proviene da un ragazzo di diciotto anni. Auguri per la tua vita ed i tuoi sogni.

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