MALATI DI CASTA

È pervasiva l’idea di casta in questo Paese, questo attribuirsi diritti e privilegi in quanto branco, che come unico tratto distintivo ha l’unione e la forza, certo non meriti in sé. Quel pensiero tutto italiano che se ne frega del mondo intorno, conta il cortiletto e una volta messo a lucido e ben transennato del resto chi se ne importa.

Quando si parla di casta siamo abituati a pensare alla politica, non senza ragione, anche grazie a qualche best-seller in libreria negli ultimi anni, ma la verità è che la casta striscia subdola ovunque, è un morbo malsano che scova le relazioni nell’interesse e nel tornaconto, altro che affinità.

E nemmeno si tratta sempre e solo di soldi e guadagni, l’ambizione al privilegio può assumere le forme più inaspettate, o inaspettabili: al di là dell’infinita e sfiancante diatriba tra i no-vax e i sostenitori del vaccino ad esempio, ad inizio campagna, ci ricordiamo bene la pietosa corsa ad accaparrarsi le prime dosi disponibili, da parte di categorie che sventolavano privilegi in nome di un’assurda e presunta maggiore esposizione al virus. E a chi importava se c’era da scavalcare ottuagenari e disabili per una siringata.

Gli avvocati, gli stessi onorevoli della Repubblica, proprio loro, persino i giornalisti a un certo punto.

E poi ci sarebbe la sottocasta, come accade ora a Roma tra i tassisti, tra Ciampino, Fiumicino e stazione Termini, la deriva vagamente mafiosa che detta le sue leggi e decide chi, come, cosa, dove e quando.

Il POS non esiste, i prezzi ben oltre quelli concordati da e con l’amministrazione pubblica, un oscuro direttivo che decide chi può andare dove e con chi e avanti ancora. Naturalmente occorre scordarsi trattamenti equi e paritari per viaggiatori stranieri o facilmente raggirabili.

La sottocasta è la degenerazione, ulteriore se possibile e in genere malavitosa, del malcostume della casa madre, e la logica è sempre quella, il branco aggressivo e prepotente là dove presi uno a uno i componenti diventano agnellini ignari e pronti a rintanarsi all’ovile.

Ma nessuno si stupisca, accade ogni giorno e ogni opportunismo vale la candela: persone che nulla hanno a che spartire tra loro continuamente trovano intese e concordia dove c’è da raccattare soldi e potere, basta un albo professionale, una licenza, un’etichetta, soprattutto una spartizione.

Che letizia, la casta.

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