MAI COSI’ IN BASSO

di CRISTIANO GATTI – Non c’è più una norma che stia in piedi, ma il sacro rituale del regolamento sportivo troneggia fino all’ultimo: a dispetto dell’assurdo, a dispetto dello squallore, a dispetto del ridicolo.

Come da regolamento la Juve arriva con il suo pullman stellare allo stadio. Come da regolamento è pronta a giocare Juve-Napoli, anche se tutto il mondo sa come il Napoli sia rimasto a Napoli, bloccato dalla locale Asl, l’autorità sanitaria che ha fatto prevalere la salute pubblica sugli accordi speciali per il calcio.

Naturalmente, perchè la messa cantata (la messinscena) sia a prova di contestazione, ci sono anche gli arbitri e tutto quanto il resto.

Aspettano tutti per 45 minuti, perchè così vuole il regolamento: come se il Napoli fosse bloccato da un ingorgo in tangenziale, più o meno. E’ tutto veramente esemplare e rigoroso. Il calcio dà una lezione di serietà e di efficienza all’intero sistema-Paese.

Poi, tu pensa la sorpresa, il Napoli non si presenta. Ma che disdetta, la partita non si può giocare. Al termine del tempo previsto, l’arbitro Doveri procede – come da regolamento, certo – anche al triplice fischio finale. Comunque il regolamento non si fa prendere in castagna per così poco: prevede anche questo, che un avversario non si presenti, sconfitta a tavolino per 0-3.

E’ veramente tutto a posto. Tutto in regola. Juve-Napoli, il match-clou della giornata, fila via liscio nel pieno rispetto dei codicilli. Serata a suo modo storica. Indimenticabile. Pazienza se tutto questo risulta così penoso.

Eppure c’è qualcosa di ancora più penoso: questa bella gente non se ne rende conto. L’importante è muovere la classifica.

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