MA TU GUARDA, HANNO SCOPERTO LA MALAVITA DELLE CURVE

Da San Siro a San Vittore, un attimo. Nuovi arrivi nei locali dell’istituto penitenziario milanese. Trattasi di una prima parte della ciurma interista-milanista che si è fatta notare non soltanto come “il nostro meraviglioso pubblico con le sue splendide coreografie” (là dove non esistendo balletti si dovrebbe dire e scrivere scenografie, ma gli asini anche nei giornali e nelle tv sono una specie protetta). Il cosiddetto blitz delle forze dell’ordine ha messo al gabbio gentaglia straconosciuta e facilmente riconoscibile, risulta nei registri anche la guardia del corpo di Fedez, avessi detto.

Le curve e altri settori degli stadi in serie A, B, C e campi di periferia, sono abitate da questi okkupanti che se ne fottono delle leggi, circolano muniti di coltelli e droga, minacciano e spacciano, accoltellano e vendono fumo e cocaina, godono della protezione impaurita dei dirigenti di club, i più titolati d’Italia e d’Europa, ricevono biglietti omaggio, li rimettono in vendita, prendono soldi per le trasferte organizzate, a loro volta si impegnano, per ricatto, a provvedere alla “cura” di mogli e figli dei calciatori, allenatori e dirigenti stessi, sbrigano faccende casalinghe, spesa e portare i pargoli a scuola, sono la polizia privata, illegale e clandestina, di un popolo di privilegiati.

Non è un fenomeno esclusivo del nostro calcio, visto il derby di Madrid con i delinquenti dell’Atletico che hanno saltato le barriere e hanno affrontato, sfidando Koke, uno dei loro beniamini, e minacciandolo di andare oltre. Partita sospesa però poi, l’Atletico ha pareggiato e che cosa hanno fatto i materassai, i giocatori colchoneros (i colori della casacca come la tela dei pagliericci)? Sono andati festosi sotto la stessa curva dei lestofanti, così da preparare le faccende casalinghe da sbrigare in settimana.

E adesso le coppe dell’Uefa, grandi movimenti di turbe, avanti c’è posto.

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