Le curve e altri settori degli stadi in serie A, B, C e campi di periferia, sono abitate da questi okkupanti che se ne fottono delle leggi, circolano muniti di coltelli e droga, minacciano e spacciano, accoltellano e vendono fumo e cocaina, godono della protezione impaurita dei dirigenti di club, i più titolati d’Italia e d’Europa, ricevono biglietti omaggio, li rimettono in vendita, prendono soldi per le trasferte organizzate, a loro volta si impegnano, per ricatto, a provvedere alla “cura” di mogli e figli dei calciatori, allenatori e dirigenti stessi, sbrigano faccende casalinghe, spesa e portare i pargoli a scuola, sono la polizia privata, illegale e clandestina, di un popolo di privilegiati.
Non è un fenomeno esclusivo del nostro calcio, visto il derby di Madrid con i delinquenti dell’Atletico che hanno saltato le barriere e hanno affrontato, sfidando Koke, uno dei loro beniamini, e minacciandolo di andare oltre. Partita sospesa però poi, l’Atletico ha pareggiato e che cosa hanno fatto i materassai, i giocatori colchoneros (i colori della casacca come la tela dei pagliericci)? Sono andati festosi sotto la stessa curva dei lestofanti, così da preparare le faccende casalinghe da sbrigare in settimana.
E adesso le coppe dell’Uefa, grandi movimenti di turbe, avanti c’è posto.