MA PERCHE’ DOBBIAMO PAGARE SEMPRE NOI I BIDONI DELLA RAI?

Momenti di tensione a casa Buffon. Non tanto per l’eliminazione in coppa Italia del Parma o per gli insulti miserabili dei gentiluomini interisti che la fanno sempre franca. Il problema riguarda la Ilaria compagna D’Amico che, a differenza del congiunto, sbaglia tutte le uscite e non tocca palla dalla fondazione della televisione.

Eppure la Rai le ha concesso la prima serata, anche se ora ha deciso di interrompere l’avventura che ha un suo costo, dinanzi al quale in viale Mazzini non bada a spese, quando si tratta di certe figure e poi figuracce. Il suo programma “Che c’è di nuovo”, annunciato e pompato come la rivoluzione della grande televisione, a dire poco, è in via di cancellazione per assenza di spettaTori. C’è di nuovo che comunque la D’Amico continua ad essere pagata, lei e i suoi bagni di sangue, con i soldi della collettività, i nostri.

Non è il solo disastro, quello dell’Ilaria, altri mille la seguono o addirittura la precedono, gli ascolti sono bassi ma il cognome ha la prevalenza sulla sostanza. Prendete il Diaco che gode di buone conoscenze, oppure il Cattelan, oppure la Marcuzzi che imperversa da una rete all’altra, cambiando la ditta fornitrice, Mediaset o Rai, il prodotto non cambia, anzi peggiora.

Ma se nel caso di emittenti private i soldi sono loro e ne fanno quello che desiderano, in Rai no e aspettiamoci, al riguardo, il Festival, una furbata di bosco e riviera perché accanto alla folla di under 21 il direttore artistico, così si definisce Amadeus, ha piazzato Morandi-Al Bano-Ranieri, al punto che qualche cialtrone ha già ribattezzato la rassegna come RSAnremo. Una delle presentatrici sarà la Ferragni che ha annunciato di devolvere il cachet in beneficienza. Non si conoscono mai le cifre, anche quelle poi destinate alla carità, la Rai gestisce anche soldi pubblici ma se ne fotte e non dichiara mai i compensi del suoi, tanto il giro del fumo è sempre quello, come nell’esercito di Franceschiello, chi sta a prua va a poppa e viceversa.

Riassunto: La D’Amico e gli altri flop non disperino, come diceva Rossella O’Hara, domani è un altro giorno, anzi un altro programma.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *