MA IN FONDO MUSK SI E’ SOLO UN PO’ CINESIZZATO

Ha ragione il nostro ottimo Johnny Roncalli a stigmatizzare l’approccio brutale del sistema “a circuito chiuso” utilizzato da Musk nella suo sito produttivo Tesla di Shanghai: in poche parole, per via del rigidissimo lockdown imposto dalla megalopoli cinese, i 400 operai sono costretti a vivere in fabbrica, dormendo su giacigli improvvisati con la sola fornitura di materassino e sacco a pelo, in attesa di una migliore assistenza. Il paragone con il villaggio operaio di Crespi d’Adda è suggestivo, perché fa pensare agli imprenditori italiani veramente illuminati come Crespi o Olivetti, per citare solo alcuni trai più illustri e virtuosi pionieri del vero benessere sociale.

Voglio però aggiungere qualche considerazione in più, per aiutare il dibattito.

Non dimentichiamoci che siamo in Cina, dove le condizioni di lavoro sono già allucinanti in sé, dove probabilmente i diritti dei lavoratori sono un piacevole accessorio, dove la crescita economica a tutti i costi è il vero obiettivo del Paese che di popolare ha solo il nome nella sua descrizione, ma che è saldamente comandato da un partito comunista che vuole imporsi nel mondo, presentandosi agli occidentali con un sedicente approccio da potenza moderna. Chiedere informazioni al Tibet, a Hong Kong, a Taiwan e ai tanti dissidenti silenziati e vessati. Il discorso è molto più ampio dunque di un “dormitorio provvisorio”, ma nessuno lo vuole mai affrontare, né tantomeno si osa denunciare le condizioni disumane generali di un regime autoritario, come fossimo affascinati dal percorso di emancipazione di questo gigante a sfondo democratico.

Non dimentichiamoci che i 25 milioni di Shanghai, locomotiva economica del Paese, sono stremati da un lockdown che dura dal 28 marzo, chiusi in casa da settimane, stanno cominciando a scarseggiare i beni di prima necessità, i contagiati da Covid sono portati a forza anche in strutture pubbliche convertite alla bell’e meglio in dormitori, in condizioni igienico-sanitarie assolutamente precarie. Stai a vedere che trasferirsi in fabbrica con tre pasti al giorno e 63 dollari potrebbe quasi essere un’allettante alternativa.

Non dimentichiamoci neppure che Tesla è in buona compagnia: sono tante le aziende che hanno adottato questo sistema oggettivamente anti-umano: General Motors, Quanta computer, lo stesso porto di Shanghai (il più importante snodo al mondo). La lista redatta dalle autorità sanitarie del Paese è composta da 666 società che potranno aprire in queste condizioni. Certo che l’eccentrico miliardario Elon fa notizia, sono sicuro che se fossero stati tutti cinesi nessuno avrebbe fiatato.

In conclusione, io sono perché i leader del mondo diano il buon esempio verso un nuovo umanesimo, ma sono molto contrario anche alla caccia alle streghe. Dovremmo sforzarci sempre di contestualizzare al meglio le nostre valutazioni.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *