MA I RAGAZZI DEL BRIGHELA RESTANO PIU’ FORTI DELL’OTTUSITA’ ARBITRALE

Al Comunale di Scanzorosciate (nel Bergamasco) se le sono date, in senso buono, ma ha vinto il River Negrone 4 a 1 sull’Athletic Brighéla. Trattasi di campionato di calcio, terza categoria, girone B, Lombardia.

Non capite la notizia? Riassunto: al momento di schierarsi a centrocampo, quelli del Brighela hanno srotolato uno striscione sul quale stava scritto “Cimitero Mediterraneo, basta morti in mare”. Nessun insulto a ministri, governanti, portaborse, ma un appello a che la tragedia di Cutro, uguale a tante, troppe altre, non possa e non debba ripetersi in quelle acque e nei mari dovunque.

Un manifesto genuino e di sensibilità che però ha urtato i travet federali, quelli che hanno i loro delegati in quanto arbitri a controllare che tutto sia regolare, le reti delle porte, le bianche linee di campo, le bandierine del corner, l’abbigliamento dei calciatori, il pallone. L’arbitro di Scanzorosciate ha voluto regalarsi quindici secondi di gloria: invece di informare il capitano del Brighela, Pietro Rota, dell’eventuale sanzione, senza capire che non trattavasi di bravata ma di esempio di solidarietà civile, una volta riposto il fischietto e dopo opportuna doccia, ha riportato sul proprio referto il testo dello striscione di cui non era stato informato e che comunque non rientra tra le insegne previste. Il delicato rapporto è finito sul tavolo del burocrate, che ha immediatamente fatto scattare la pena: 550 euro, in totale, al club, inibizione al dirigente Luigi Cattaneo fino al prossimo 24 marzo, squalifica per il Pietro Rota capitano fino al 23 marzo, un giorno in meno, il mistero si infittisce, la gente mormora.

Ma il messaggio è chiaro: così imparano a fare i furbi, testa bassa e zitti al bar con gli amici, perché va bene lo striscione esposto a Monaco contro il ministro Piantedosi definito uomo di emme per non avere permesso ai tifosi tedeschi di andare a Napoli, quella roba lì fa folklore, ma sui morti di Cutro non si può soprassedere, vanno onorati non con quello striscione, scritto nella pece con un pennello da imbianchino, semmai con un comunicato duro e puro e con relativa sentenza, un pugno di euro e il calcio è salvo, la faccia un po’ meno.

Proporrei un minuto di raccoglimento. Per l’arbitro e il giudice sportivo.

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