Io penso l’esatto opposto. In una simile situazione, io esigo che il governo mi dica a chiare lettere cosa mi è consentito e cosa non mi è consentito.
Innumerevoli lacune comunicative e sostanziali ci sono eccome nel discorso del Primo Ministro, ma non questa. E mai mi verrebbe in mente di muovere l’accusa di anticostituzionalità su una questione del genere.
In questo momento ogni provvedimento deve avere come parametro il potenziale comportamento scorretto, non certo il comportamento virtuoso acquisito. Parliamo della differenza che passa tra vivere e morire, ricordo.
E allora è giusto e sacrosanto consentire o non consentire. Si è liberi, certo, ma fino a un certo punto, sempre ed entro i limiti nei quali siamo messi in condizione di non nuocere ai nostri vicini.
Ribadisco, molte sono le critiche che si possono fare al discorso di Conte, ma quella formula è lungi dal farmi infuriare, anzi, mi rassicura. Se pare forte, tanto meglio, deve suonare forte.
Il governo non si fida degli italiani dice qualcuno. Il Governo fa bene a pensare che alcuni italiani abbiano bisogno di consensi negati per quel che mi riguarda.
Ricordo che non è consentito non pagare le tasse. Eppure qualcuno lo fa, con effetti disastrosi.
Ricordo che non è consentito passare col rosso ai semafori. Eppure qualcuno lo fa, con effetti ancora più disastrosi.
Ad esempio.