Non saremo teste di serie anche perché per avere la testa è necessario avere il corpo e l’Italia di Spalletti è una squadra di volenterosi atleti, ma di debole consistenza. I francesi hanno messo muscoli e tecnica, addirittura Rabiot, uscito dalle frequenze della serie A, ha realizzato due gol, l’Italia ha perso senza mai dare l’impressione di poter vincere o almeno gestire il gioco, manca la fantasia che non è in vendita al mercato del football, davanti abbiamo ragazzi di fede, da Retegui e Kean, ma trattasi di roba piccola, mancano uomini di personalità che sappiano raggrumare il gruppo nei momenti di affanno agonistico e di distrazione tattica.
L’Italia finisce così seconda nel gironcino perdendo a San Siro con lo stesso risultato con il quale aveva superato i francesi a Parigi, ovviamente Spalletti parla di impegno, ci mancherebbe altro, la verità si riassume nella facile propaganda e nell’euforia messa in circuito dopo una vittoria o addirittura dopo un pareggio. Le facezie di Stramaccioni, opinionista Rai, le elucubrazioni di Adani, idem come sopra, sono la didascalia del livello generale, l’esordio di Daniel Maldini, di anni ventitre, è la speranza non esaltante di un futuro da definire, la Francia si può permettere di lasciare a riposo Mbappé e di tenere in panchina un titolare del Paris St. Germain, Zaire Emery, nato nel 2006.
In giornata da segnalare il gol numero 69 di Harry Kane contro l’Irlanda, e sono 38 le squadre alle quali ha lasciato un ricordo, così come Haaland che con i tre gol di oggi è già a 38 reti in 39 partite con la Norvegia.
L’Italia ha ancora e sempre Gigi Riva in testa con 35 gol. Fate un po’ voi.