“Vade retro, influencer!” Gloria Maria Corso in realtà si definisce, tecnicamente, content creator. Giovane siciliana, ha condiviso su Instagram un episodio che strappa un sorriso scuotendo la testa.
A Palermo, nei giorni scorsi, Gloria ha accompagnato un amico interessato ad acquistare un appartamento. L’abitazione, in stile barocco e piena di oggetti sparsi ovunque, apparteneva a un uomo sulla settantina. Radio 105 ha riportato: “L’incontro è cominciato in un piccolo salotto polveroso, dove il proprietario ha chiesto alla ragazza che lavoro facesse. ‘Lavoro sui social. Faccio pubblicità’, ha risposto. Da quel momento il clima è diventato sempre più teso. La conversazione si è fatta imbarazzante e poco piacevole. Quando l’amico ha chiesto di proseguire con la visita della casa, il proprietario, visibilmente infastidito, ha risposto bruscamente: ‘No, non ho più tempo per farvi vedere la casa. Potete andare’, senza nemmeno accompagnarli alla porta. Gloria ha poi riflettuto sull’accaduto, ipotizzando che la sua professione potesse aver infastidito l’uomo, poco incline al progresso tecnologico. Un episodio che ha suscitato un acceso dibattito sui social, mettendo in luce i pregiudizi verso i lavori legati al mondo digitale”.
Mi è venuto in mente un aneddoto che Diego Abatantuono e Ugo Conti mi raccontarono molti anni fa e che salta fuori ancora oggi, qualche volta. Robert De Niro è noto, nel mondo del cinema, per la sua scrupolosa attenzione ai dettagli. Nel capolavoro di Sergio Leone “C’era una volta in America”, De Niro interpreta il protagonista David “Noodles” Aaronson. Quando, ormai anziano, torna a New York dopo anni di esilio volontario, entra nel vecchio bar dell’amico d’infanzia Fat Moe, appende il cappello all’attaccapanni e mentre Moe gli chiede: “Che hai fatto in tutto questo tempo?”, lui risponde: “Sono andato a letto presto”. La leggenda narra che per scegliere il cappello di quella scena iconica, De Niro avesse girato negozi e mercati di Firenze per una giornata intera.
Ecco perché Leone, quando dovette scegliere la protagonista femminile del film Deborah, pensò a Romina Power e volle che De Niro assistesse al provino: “E’ giovane, bella, brava ed è la figlia di Tyrone Power. Ha senso”. Romina si presentò sul set in compagnia di Al Bano. Il provino andò benissimo e alla fine Sergio Leone, soddisfatto ed entusiasta, andò sorridente da Robert De Niro: “Allora, come ti sembra?”. De Niro lo fissò, scosse la testa e rispose: “Non mi piace lui”.
Il ruolo perso da Romina Power per colpa di… Al Bano, andò a Elizabeth McGovern. Così come quell’appartamento di Palermo, per colpa di Gloria, andrà a un altro. Trovo somiglianza tra il proprietario e De Niro, anche se fatico a trovare il senso. Più per Gloria che per Al Bano.