ITALIAN STORY: L’ORRENDA TORRE AL COLOSSEO CHE STA LI’ PER MANCANZA DI PEC

La vita è sogno, scriveva Calderón De La Barca, e i sogni a volte diventano realtà. Ad esempio, uno può addormentarsi un poco appesantito da un eccesso di coda alla vaccinara e il mattino, al risveglio, aprire la finestra e chiedersi se sta ancora dormendo oppure no.

Ad esempio, il romano di turno potrebbe aver sognato che nella sua città, a due passi da casa e dal Colosseo, all’improvviso nella notte compaia una torre bianca, enigmatica, misteriosa e, sempre ad esempio, potrebbe capitare che al suono della sveglia, terminati sogno e sonno, quella torre se la ritrovi davvero davanti agli occhi, a dimostrazione che le sceneggiature originali non occorre inventarsele, basta guardarsi intorno e il romanzo e il film balenghi sono belli serviti.

In piena area patrimonio Unesco, vicinissima al Colosseo, in effetti sorge la misteriosa torre, così, non dall’oggi al domani, ma dalla sera al mattino, opera scattante e velocissima, scaturita dalle tenebre e inquietante, ma più che altro perché fa strano in Italia riuscire a mettere in piedi qualsiasi cosa in poche ore.

La torre è fuori posto e non ci piove, la torre è un ripetitore si scopre poi, la torre deturpa in modo orrendo lo skyline, come dicono i radical, ma a fare innanzitutto impressione è la natura micologica del monolito e il fatto che sia comparsa con tale repentinità in Italia, e a Roma poi. Esattamente come un fungo, che la sera prima non ti aspetti e nemmeno sapresti esattamente dove, al mattino presto eccolo lì, pimpante, fatto e finito in un baleno.

Vorremmo conoscere gli esecutori, quantomeno, e prima dell’abbattimento comunque complimentarci, non si vedono spesso cose simili nel nostro Paese. Prima dell’abbattimento, o smantellamento, perché è molto probabile che quella torre non rimarrà lì. Quella torre, quel ripetitore telefonico, in effetti non dovrebbe starci lì, fa un poco ribrezzo, e viene naturale chiedersi come sia stato possibile, come sia stata concessa l’autorizzazione, come e chi insomma.

Al momento pare che la trafila burocratica che ha portato alla realizzazione sia anche più misteriosa e oscura della torre stessa, ma come mille o milioni di altre storie burocratiche del nostro Paese, il mistero è più cosa buffa, per non dire ridicola e quindi tragica. Si parla di mail non inviate, di risposte mancate, di rimpalli e negligenze, il permesso insomma non è mai stato negato e allora pare valga in questi casi il silenzio assenso: fai tu, faccio io, qualcuno farà e invece no. Invece, spesso così solerte nel negare diritti sacrosanti ad anziani e disabili e bisognosi per un cavillo, la burocrazia questa volta si è addormentata.

Presumibilmente a me viene anche da essere malizioso, perché non essendoci di mezzo anziani, disabili e bisognosi, ma magari gli interessi di qualche grossa azienda, sta a vedere che le sviste, le dimenticanze, le incurie sono un po’ volute e ben mascherate.

Rimane la sceneggiatura, un po’ esile, ma con una rimpolpata qua e là può uscirne un filmetto simpatico. Certo tragicomico, certo molto italiano.Pubblicità

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