Ma no, trattasi di una traduzione libera, un po’ disinvolta, dell’inglese “frugal” che, appunto, per chi ha voluto traslocarlo nella lingua italiana, è rimasto tale e quale, mentre nel significato anglosassone sta per parsimonioso, dunque prudente, risparmiatore e si sa che quelli dei Paesi Bassi lo sono per natura, marinai con le tasche gonfie ma attenti a non spendere, eventualmente a farsi invitare.
Le traduzioni dall’inglese o da altre lingue sono una trappola pericolosissima. Per esempio proprio gli inglesi e gli americani hanno tradotto, di impulso, il nostro formaggio pecorino con un improbabile “doggy style” che è roba pornografica perché risulta il diminutivo della pecora medesima e vi lascio immaginare la reazione delle casalinghe made in Italy emigrate a New York o a Londra e quella eccitata dei loro consorti. Come Beautiful Country (Belpaese), il Little Tired (stracchino) e Horse Cheese (caciocavallo).
Un ricordo personale, mondiale di Italia ‘90, incontro con il gruppo di interpreti destinati alle conferenze stampa delle varie delegazioni, allenatori, calciatori e dirigenti. Nessun problema dinanzi ai termini calcistici, portiere, difensore, centrocampisti, calcio d’angolo, rigore, fallo laterale ma quando spuntò, dopo un Belgio-Inghilterra, la domanda sul battitore libero che in inglese viene definito “sweeper”, cioè colui il quale spazza l’area di rigore, l’interprete tradusse “lo scopatore” rivelando, a sua insaputa e dello stesso calciatore, virtù e birichinate private. Aggiungo un “sensible” che viene puntualmente abbinato a obiettivo ma significa potenziale e non sensibile che fa già ridere di suo perché non ha significato, o exciting che viene tradotto come eccitante invece che emozionante e siamo di nuovo nel campo erotico e affini.
Comunque occhio a non chiedere un bicchiere di menta, traducendo, a braccio, “a glass of lies”. Lies è plurale di lie, dunque il barista potrebbe domandarvi perché mai vogliate un bicchiere di bugie. Forse perché avete deciso di essere frugali?