LO STATO IPOCRITA CHE SPACCIA IL GIOCO D’AZZARDO

Ci mancava l’ennesima App, per guidarci, influenzarci, controllarci come se fossimo ormai gelocalizzati con un “braccialetto elettronico” perenne in tasca. Una App che ci guiderà nell’universo mondo del gioco, guai a chiamarli d’azzardo, però: non è bello. Ma quel che è peggio è che a lanciare questa “guida Michelin” del gioco sono i Monopoli di Stato, che hanno avuto la pensata tanto cool. Installare sullo smartphone la “App Gioco Sicuro ADM – YouTube”.

Nei giorni scorsi è stata presentata dal direttore di Adm, Minenna, ai senatori della ‘Commissione giochi’ (usare il termine azzardo no, questo sarebbe davvero un azzardo). È stato presentato come “Gioco Sicuro” e, quel che conta e interessa, facile da usare. Basta lanciare il software e risuona un divertente jingle, poi si apre la mappa del ‘Gioco Sicuro’, et voilà, il gioco è fatto: è un attimo cercare la via e la minor distanza da percorrere per raggiungere sale slot e centri scommesse.

Proprio una gran bella trovata. Dopo l’abolizione per legge degli spot pubblicitari nel ramo, lo Stato trova immediatamente una scorciatoia nell’algoritmo. Compensa un vuoto lasciato ai ludopatici con una simpaticissima e funzionale App pronta all’uso. Spaccio di Stato.

L’applicazione non solo avvicina al gioco, ma agevola il nostro desiderio di giocare. Lo nutre e lo assiste, con altri giochi e semplificazioni. Insomma, è un potente vettore di propaganda. I giocatori sono guidati e indirizzati là dove devono andare, senza perdere tempo, nel minor tempo possibile, nelle vicinanze. Si scommette e si punta, il tutto nella legalità.

A questo punto, e già che ci sono, potrebbero anche pensare ad una App per l’acquisto di sigarette al distributore più vicino. Il fumo recherà anche danno alla salute, ma una App fa bene allo spirito. E ai bilanci pubblici.

2 pensieri su “LO STATO IPOCRITA CHE SPACCIA IL GIOCO D’AZZARDO

  1. Wanda Bayslak dice:

    Esprimo il pensiero di una ex giocatrice. Trovo che questa decisione dello Stato sia un vero attacco al benessere delle persone. Non abbiamo bisogno di una mappa da seguire per un gioco che non sarà mai “regolare”. L’unica cosa regolare sarebbe la proibizione assoluta di questi luoghi di perdizione. Io ne sono uscita bene grazie alla forte volontà e determinazione. Ma quello che ho visto tra i giocatori d’azzardo non lo dimenticherò mai. Chiedo allo stato di vergognarsi per questa cattivissima decisione.

  2. Fiorenzo Alessi dice:

    Egr.dott. PIER Augusto Stagi,
    in alcuni contesti, dove il gioco è davvero serio, ha il simpatico nomignolo di LUDOPATIA.
    In breve, chi è vittima (si’, proprio così usa dirsi) del gioco è come chi è dipendente dalla droga.
    Intanto legalizziamo il gioco , che sempre azzardo è.
    Si giochi pure , rovinando se stessi e pure i propri cari .
    Poi , di questo bell’andazzo, arriveremo magari alla realizzazione di quella stupefacente pensata che una “botta” , od una pera, ogni tanto non fanno poi così male.
    Ciò che conta , alla fin fine, è mera questione di danari .
    Pecunia non olet, mi pare si dicesse.
    Che l’Erario di Stato si adegui non è certo un bel l’esempio di come far di necessità virtù.
    Cordialmente.
    Fiorenzo Alessi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *