Un anonimo tastierista italiano lo ha riesumato su Twitter: l’uomo o la donna che si nasconde dietro lo pseudonimo di Johannes Buckler conta quasi 65.000 follower, si definisce una persona “quanto di più lontano dal personaggio cui si ispira” e posta come descrizione del suo profilo la frase: “Smettere di ammirare i disonesti sarebbe già un grosso passo avanti”. Ha iniziato con raffiche a 280 caratteri scagliandosi contro il sistema fiscale italiano e altre magagne, poi ha cambiato obiettivo: una ad una, ha iniziato a raccontare (sempre seguendo la regola del cinguettio social da 280 caratteri per ogni tweet) brevi storie di fantasmi, per lo più nostri connazionali, raccontate in prima persona. Vittime più o meno occasionali della mafia, del fascismo, delle Brigate Rosse, del terrorismo, di incidenti, ma anche qualche sopravvissuto, come una donna scampata (due volte) alla fucilazione. E poi altri brevi racconti di anonimi eroi dell’arte, della scienza, dello sport, della musica… Prima spezzettati su Twitter, infine raccolti in un libro toccante e profondo: “Non esistono piccole storie”, edito da People, con il ricavato devoluto a favore della “Associazione Amici di Adwa” impegnata nell’adozione a distanza di bambini etiopi.
Il susseguirsi di questi affreschi di brevi vicende, realmente accadute, ad anonimi eroi involontari della cronaca, rapisce e commuove facendo venire immancabilmente voglia di leggere la successiva. Così come quei 280 caratteri dai quali Buckler ha poi ricavato questo puzzle di umanità sommersa, sopravvissuta o spazzata via senza memoria, senza saluti. Spesso senza nemmeno la cronaca, appunto.
La meticolosità e la sensibilità di questo “threader” che usa Twitter per insegnare storia e letteratura fanno pensare a una donna. Ma forse mi sbaglio. E comunque non è importante: “Nessuno deve sapere chi sono, nemmeno la mia famiglia”, dice la sua voce fuori campo sulla terza di copertina. L’importante è che uomini, donne e bambini, dimenticati dal loro stesso tempo vissuto, risorgano oggi con questi delicati scampoli di gloria.