L’ITALIA RIDICOLIZZATA DA ANA, CHE EVITA 30 ANNI DI GALERA RESTANDO SEMPRE INCINTA

Nemmeno in un film di De Sica, o di Salce… Il neorealismo nel 2025 non ha più niente di neo e davvero poco di umoristico. I ladri di biciclette sono scienziati del crimine: alla fine le manette le mettono loro ai giudici.

Una madre degenere, i padri (immagino più di uno) vigliacchi consenzienti, il codice penale: difficile capire cosa faccia più schifo nella vicenda di Lady Scippo, borseggiatrice perenne e perennemente puerpera al fine di scantonare la legge.

Ana Zahirovic, 31 anni, cittadina croata madre di 10 figli e già condannata a 30 anni complessivi di carcere per una serie di furti (150 gli arresti) messi a segno a Milano, Roma e altrove dal 2005, finisce regolarmente a piede libero grazie alle gravidanze.

È successo ancora: i carabinieri della Stazione San Lorenzo in Lucina, nella Capitale, l’hanno fermata nel corso di un servizio in borghese mentre era intenta a borseggiare una donna nella zona di piazza Navona. La criminale – incinta – ha affrontato l’ennesimo processo per direttissima (il primo fu celebrato quando aveva 11 anni): il giudice di piazzale Clodio ha convalidato l’arresto e disposto la misura dell’obbligo quotidiano di presentazione alla Polizia Giudiziaria. L’imputata ha patteggiato una pena a 8 mesi.
Una beffa per le persone oneste sommerse da cartelle esattoriali per divieti di sosta, una beffa per chi a malapena riesce a sbarcare il lunario mantenendo moglie e figlio unico, una beffa per il mondo civile e democratico che non taglia le mani ai ladri.

Sono innumerevoli i casi della storia che hanno determinato un cambio della legge di fronte ad astruse evidenze, a ingiustizie acclarate di forma e di sostanza: la letteratura mondiale cinematografica e libraria è ricca di queste vicende. Non abbiamo purtroppo registi e scrittori che narrino magistralmente il neorealismo come alcuni dei loro predecessori, anche per il fatto che è stata smarrita l’originalità degli eventi: nel realismo senza neo siamo immersi quotidianamente facendo fatica a respirare, al limite del soffocamento.

Le ciambelle di salvataggio dovrebbero essere lanciate da chi legifera, ma sono annegati anche loro trascinandosi i giudici negli abissi del ridicolo.Pubblicità

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