L’ITALIA PICCINA DEL DECRETO SALVA CASA

Tutti questi riflettori abbaglianti puntati sul Decreto Salva Casa promosso da Salvini hanno già ampiamente portato all’esaurimento. La TV e l’informazione al servizio del governo (di questo o di qualunque governo) sono implacabili, non lasciano scampo, TG1 in testa, con tanto di icone illustrative e rinforzi esplicativi, nel caso a qualcuno sfuggisse che ora finalmente si può chiudere un occhio su quella finestra o su quelle tende non proprio conformi.

L’esaurimento deriva dalla irrilevanza del provvedimento, al cospetto di problemi strutturali e vitali, letteralmente vitali, quali lo sfacelo della Servizio Sanitario Nazionale, ma a Salvini devo dare atto di una cosa: pochi come lui sanno catturare il cittadino italiano autocentrico ed esasperante nel rivendicare il proprio cortiletto e tutto quello che contiene. Di guardare al di là non se ne parla, le cose cambiano, si evolvono, migliorano persino, ma sempre all’interno del cortiletto: un muretto qui, una mensola là, il prefabbricato nel giardinetto, l’abbaino mancante, la nicchia lassù e via discorrendo.

Di buttare l’occhio al di là non se ne parla, capire e preoccuparsi per cosa succede nel Paese risulta inconcepibile, vuoi perché ci penseranno altri, vuoi perché non ci si pensa proprio, anche perché c’è da finire la tettoia.

Non possedendo per costituzione un pensiero profondo e ampio sulle questioni fondamentali che riguardano l’umanità, Salvini cerca di prendere all’amo i cittadini corrispettivi, sprovvisti a loro volta di un pensiero ampio e profondo, ma assolutamente sintonizzati per tutto quel che riguarda infissi, intercapedini e verande a (s)comparsa.

C’è qualcuno così ingenuo da non comprendere che il provvedimento altro non è che un tentativo di rastrellare voti tra i molti italiani che la sera sul divano si compiacciono del manufatto truffaldino? E c’è qualcuno così ingenuo da credere che Salvini non riuscirà nel suo intento? L’italiano sa essere prevedibile come pochi, se gli tocchi il nervo scoperto, se lo coinvolgi sulle questioni fondamentali, certo non si sottrae.

Là dove non può il pensiero di un Paese con una Sanità e una Scuola migliori, può invece la cazzuola, che è la vera regina del cortiletto.

Qualcuno poi esagera, in verità: sostiene addirittura che tutto quanto finirà per incentivare ulteriormente l’italianissimo malcostume storico dell’abusivismo, ma io non credo.

Gli italiani capiranno che il Decreto è una piccola concessione che non deve indurre in tentazione. E con pazienza aspetteranno la prossima.Pubblicità

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