A confronto, “il processo di Biscardi” era “l’Approdo”, storica trasmissione di cultura, di lettere e di arti. “Porta a Porta” elettorale prima, durante e dopo è miseramente crollato negli ascolti, battuto dalla concorrenza di ogni tipo, ma soprattutto dalla maratona di Mentana, che è come uscire sconfitti al primo turno della Conference league.
Accade, è accaduto, Bruno Vespa ha radunato la qualunque, lui al centro e gli apostoli di destra e sinistra schierati come nell’ultima cena, avanspettacolo più che teatro della politica, figure di margine presentate come portavoce degli elettori, collegamenti da varie testate giornalistiche, parole, parole, parole, però senza la voce di Alberto Lupo e la replica inquietante di Mina Mazzini, ma una sagra di niente spacciato per tutto.
E’ il tramonto del re, Vespa per dire, quella che è stata definita la terza camera del parlamento si è ridotta a un monolocale affollato, chiassoso, sguaiato.
Di contro il Mentana ha fatto il colpo della vita portando al suo tiggì la Giorgia, già definita da alcuni “filoLasette” bastarda, nazista e stronza. Epperò l’apparizione della Meloni ha provocato notti strapazzate in casa Vespa, che a suo tempo aveva allestito il tavolo per la premier e l’antagonista Elly. Negativo, la Rai si è arrese alla dispar condicio voluta dai frequentatori del pollaio politico, Cairo ha visto aumentare di colpo l’audience grazie al personaggio inviso alla comitiva Gruber-Scanzi-Gad-Travaglio e a seguire, cambia il vento, forse, chissà. Chicco mitraglietta ha vinto la sfida dopo aver trionfato con la sua Inter. Dicono invece che Vespa sia più abbrunato che Bruno.